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La Fondazione Torino Musei triplica le sponsorizzazioni

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IL BUSINESS DELLA CULTURA

La Fondazione Torino Musei triplica le sponsorizzazioni

Visitatori sempre più incuriositi alla GAM (Galleria d'arte moderna di Torino)
Visitatori sempre più incuriositi alla GAM (Galleria d'arte moderna di Torino)

L’obiettivo della Fondazione Torino Musei - a cui fanno capo Palazzo Madama, il Mao (arte orientale), la Gam (arte moderna e contemporanea) e il Borgo Medievale - è di superare quest’anno il milione di visitatori a fronte dei 789mila del 2015. Obiettivo raggiungibile perché Patrizia Asproni, presidente della Fondazione, ha annunciato che il primo semestre 2016 ha registrato 521.470 ingressi, con un incremento del 32% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. E ha ricordato che il 2015 si era già chiuso con una crescita dei visitatori del 38%.

Dunque un momento favorevole per una parte della proposta culturale torinese, alle prese con lo scandalo del Salone del Libro che ha evidenziato i guasti di un sistema di potere molto diverso da come veniva raccontato.

La Fondazione Torino Musei si gode, invece, una crescita di interesse che ha portato anche ad un incremento delle sponsorizzazioni relative ai singoli musei, passate da 160mila a 667.500 euro. A questi fondi vanno aggiunte le entrate proprie, cresciute del 21% a 1,547 milioni di euro tra biglietteria ed affitto delle sale. Asproni ha poi ricordato che dal Comune di Torino arrivano 6,8 milioni mentre la Regione mette a disposizione 540mila euro e le fondazioni bancarie 2,8 milioni.

Cifre che hanno consentito di pagare gli stipendi a 185 dipendenti ma che hanno permesso soprattutto di allestire 32 mostre e 213 eventi. Con visitte didattiche, laboratori, restauri. Un’attività che si sta intensificando e che porterà a nuove iniziative nella seconda parte dell’anno mentre si sta già lavorando per il 2017 ad una mostra in collaborazione con i Musei vaticani. D’altronde la collaborazione con altri musei, da Venaria a Napoli, è stata una costante dell’attività della Fondazione sotto la guida di Asproni. Così come la contaminazione di arti diverse ed i musei hanno ospitato musica, teatro, danza. Ma sono state organizzate lezioni di storia dell’arte per le scuole, è cresciuta l’attenzione per la scienza e per le nuove tecnologie: «Siamo stati i primi in Europa - ha assicurato Asproni - a portare la realtà virtuale al museo per una mostra ospitata al Mao». E proprio il Museo d’arte orientale sta diventando il punto di riferimento per la cultura cinese, indiana, centroasiatica ed islamica.

Tutto questo ha contibuito ad una crescita nettamente superiore a quella della media italiana. Il 32% di visitatori in più rispetto a poco più del 9% in Italia, il 21% di entrate proprie in più a fronte di una media del 16,1%.

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