Economia

Ultraveloce meno di una linea su dieci

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Ultraveloce meno di una linea su dieci

(Olycom)
(Olycom)

Da una parte c’è il capitolo infrastrutture, dove la partita fra Enel e Metroweb entra alle battute finali e va verso lo start anche il bando Infratel per la realizzazione in sei regioni della rete in fibra nelle aree C e D a fallimento di mercato, per le quali è stato comunque rinviato di una settimana – dal 18 al 25 luglio – il termine dato agli operatori per partecipare alla cosiddetta fase di prequalifica. Dall’altra parte c’è il versante domanda, con l’adozione di quelle tecnologie future-proof che finiscono per convergere sulla fibra ottica. Qui i dati dell’Osservatorio trimestrale Agcom hanno evidenziato una realtà duplice: numeri in crescita (attivazioni raddoppiate in un anno), ma ridotti per parlarne con soddisfazione (1,2 milioni di linee: l’8,2% dei 15 milioni di linee broadband e il 6,1% dei 20 milioni di linee fisse complessive).

Certo è che ci sono molti indizi nelle tlc che fanno pensare a uno spostamento verso l’operatività per un tema, quello della dotazione e dell’utilizzo della rete ultraveloce, di grande rilevanza. Servizi digitali della Pa, attività delle imprese, accesso ai contenuti, sanità online: rimarrebbe tutto una chimera senza una rete ad alta velocità degna di questo nome e senza un’adeguata adozione da parte degli utenti.

ACCESSI BANDA LARGA PER VELOCITÀ
Dati in milioni di accessi (Fonte: Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni)

RETE FISSA: ACCESSI BANDA LARGA
Dati in milioni di linee, anno 2015 (Fonte: Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni)

L’entrata in scena di un nuovo soggetto, Enel Open Fiber (Eof), induce a pensare che la partita infrastrutturale sia entrata nel vivo. Il 20 luglio scade il periodo di negoziazione in esclusiva con F2i e Cdp Equity, soci di Metroweb, per l’eventuale integrazione tra Eof e la stessa Metroweb. La scadenza è stata spostata rispetto alla data originaria del 3 luglio. Alla conclusione dell’affare – si punta a una joint-venture paritetica tra il gruppo elettrico e Cdp, con opzione a F2i per entrare in gioco – si dovrebbe poi arrivare entro fine mese dopo aver risolto anche il nodo Fastweb (azionista di Metroweb Milano con clausole in grado di mettere i bastoni fra le ruote).

Sia Eof sia Metroweb si sarebbero intanto fatte avanti sulla gara Infratel per Veneto, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise per realizzazione e gestione ventennale della rete ultraveloce (che rimarrà pubblica) nelle aree a fallimento di mercato. Il rinvio di una settimana per la presentazione delle domande, a quanto riferito al Sole 24 Ore, sarebbe solo legato alla richiesta di chiarimenti da parte di alcuni operatori, ma senza problemi di fondo. Intanto Infratel, la controllata del Mise operativa sulla partita seguita dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, sta lavorando per le gare nelle altre regioni, che sarebbero in arrivo per fine luglio o inizio agosto.

LA RIPARTIZIONE MVNO A MARZO 2016
Dati in % (Fonte: Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni)

Sull’adozione del servizio restano tuttavia gap da recuperare. Nelle sottoscrizioni sopra i 30 Mbps la Ue ci piazza al 25esimo posto su 28 (dati a giugno 2015). Venendo al report Agcom, aggiornato a marzo 2016, continua il calo del caro vecchio telefono di casa (-280mila linee). Gli accessi broadband sono invece saliti (+580mila). Nel dettaglio, le linee con velocità superiori ai 10 Mbps superano il 31% del totale broadband (22,3% nel marzo 2015) di cui l’8,2% è con velocità superiori ai 30 Mbps (erano il 4,3% nel 2015). Su base annua i 4,8 milioni di linee sopra i 10 Mbps sono cresciuti del 46,5% e «al riguardo – si legge nello studio – l’incremento più consistente l’ha segnato Wind con +400mila accessi, seguita da Telecom Italia e Vodafone». Sugli accessi oltre i 30 Mbps, si legge invece di «Telecom al 54,9%, in crescita di 6,8 punti percentuali su base annua». Lo studio considera anche un novero “allargato” di Nga con Fttc (fibra fino al cabinet e poi rame) o Ftth (fibra fino a casa), ma anche Vdsl, cable e “altri Nga”. In questo caso si parla di 1,7 milioni di linee: +820mila su marzo 2015. «Nel primo trimestre – scrive Agcom – Telecom ha registrato la crescita maggiore nel numero di accessi Nga (+134mila, seguita da Vodafone con +103mila)» e «Fastweb e Telecom, congiuntamente, detengono circa l’80% delle linee Nga; cresce in misura consistente il peso di Vodafone (18,5% contro il 5,9% di marzo 2015)».

QUOTE DI MERCATO
Dati in % (Fonte: Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni)

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