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Porto Taranto, cassa in deroga: soluzione ponte per i 520 di Tct

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Porto Taranto, cassa in deroga: soluzione ponte per i 520 di Tct

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Non andranno in mobilità dal 12 settembre ma verrà molto probabilmente prorogata la cassa integrazione sino a fine anno, e sarà in deroga, ai 520 addetti di Taranto terminal container. È la società che sino all’anno scorso ha avuto in concessione la banchina del molo polisettoriale del porto di Taranto e che a giugno 2015 è stata messa in liquidazione dagli azionisti.
In un vertice al ministero del Lavoro, presieduto dal sottosegretario Franca Biondelli, è emersa la possibilità di prorogare la cassa integrazione dalla scadenza prevista, 11 settembre prossimo, sino all’avvio, l’1 gennaio 2017, della nuova agenzia nazionale di somministrazione che prenderà in carico i lavoratori delle aree portuali di Taranto, Gioia Tauro e Cagliari.

La proroga della cassa di tre mesi e mezzo è la soluzione ponte individuata per agganciare l’avvio dell’agenzia di somministrazione ed evitare che i 520 finiscano in mobilità.
Per attivare la cassa in deroga, però, servono risorse. Il costo della copertura sino a fine anno è stimato in 3,5 milioni e la Regione Puglia, che era presente all’incontro col sottosegretario, ha detto di disporre solo di 850 mila euro. Il resto andrà quindi reperito altrove, nel canale Stato, e il ministero si è detto disposto a concorrere. Già nella prossima settimana potrebbe essere firmato l’accordo. Il tempo di fare le ultime verifiche e per i liquidatori di Tct di sentire gli azionisti della società, tra cui c’è la compagnia Evergreen. E’ invece slittata dal 20 al 27 luglio la firma dell’accordo di programma preliminare all’avvio da gennaio prossimo dell’agenzia nazionale di somministrazione. La struttura, pubblica, prenderà in carico i lavoratori dei bacini portuali di Taranto, Gioia Tauro e Cagliari impegnandosi a ricollocarli in nuove attività nell’arco di 36 mesi. Il ricorso all’agenzia è valutato positivamente dai sindacati. Resta invece confermata per il 29 luglio la presentazione da parte del consorzio Ulisse - nel quale c’è anche Saga Italia, emissione del gruppo internazionale Bollorè - dell’offerta definitiva all’Autorità portuale di Taranto per l’acquisizione in concessione della banchina del molo ex Taranto container terminal. Scartata l’offerta della società Italcave, il consorzio Ulisse è al momento l’unico ufficialmente in corsa per la banchina del terminal, anche se fonti sindacali parlano di «interesse da parte di altri, importanti operatori ma fuori bando».
Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Graziano Delrio, ha intanto riconfermato Sergio Prete commissario straordinario del porto di Taranto. Il decreto del ministro vale dal 15 luglio per un periodo di sei mesi e comunque sino al completamento del progetto di riforma della portualità con l’insediamento dei nuovi presidenti. Prete ha già svolto la funzione di presidente dell’Autorità portuale di Taranto. La proroga a commissario è la terza dall’insediamento in questa funzione. Prete è anche commissario per alcune opere portuali in base alla legge 20 di marzo 2015 relativa a interventi per l’Ilva e per Taranto. In base al ridisegno delle Autorità portuali, Taranto resterà Autorità di sistema insieme a Bari, che sarà l’altra Autorità di sistema in Puglia.
Infine anche giugno conferma per il porto il trend di crescita di inizio 2016. Lo scorso mese, infatti, l’incremento totale del traffico merci è stato del 33,8 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente per un totale di 2.243.155 tonnellate (+566.536 tonnellate). L’incremento maggiore è stato registrato dalle rinfuse solide con un aumento del 65,9 (+497.805 tonnellate). Il movimento di rinfuse liquide, invece, ha registrato una contrazione con una variazione pari a -4,6 (-22.863 tonnellate). Cresciuto pure il traffico di merci varie del 21 per cento (+91.594 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2015.

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