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Prestiti auto in netta ripresa: in un anno crescono del 40%

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FINANZIAMENTI

Prestiti auto in netta ripresa: in un anno crescono del 40%

I prestiti auto mettono il turbo nel primo trimestre del 2016. Le richieste di finanziamenti finalizzati ricevute dalle imprese captive (vale a dire le società di credito sussidiarie delle stesse case automobilistiche) sono aumentate del 36% nei primi tre mesi dell'anno rispetto al medesimo periodo del 2015, per un controvalore totale pari a 3,5 miliardi di euro. I dati emergono da un'indagine condotta da Experian, operatore di servizi informativi per la prevenzione dei rischi di credito e di frode, il marketing e la protezione dei dati di aziende e consumatori, e da Cerved.

«Sono segnali incoraggianti quelli che arrivano dall'analisi condotta sui finanziamenti finalizzati all'acquisto di auto, condotta sui dati del SIC Experian-Cerved, che ad oggi conta circa 75 milioni di posizioni creditizie», commenta Angelo Padovani, amministratore delegato Experian-Cerved.Risulta in lieve aumento anche la quota di finanziamenti non concessi, dal 5,4% degli importi totali nel 2015 al 5,7% nel primo trimestre del 2016. Un livello comunque ben lontano dai massimi di inizio 2014, quando il rischio di insolvenza percepito era particolarmente alto e il 6,9% degli importi richiesti veniva rifiutato. Interessante notare come le donne ricevano meno rifiuti degli acquirenti uomini (5,1% contro 5,6%), una forbice che si è allargata nel corso dell'anno, e i giovani più degli anziani (il 9,2% degli under 25, contro il 4% degli over 55).

TASSI DI DEFAULT PER AREA GEOGRAFICA
Percentuale di default osservata nei dodici mesi rispetto ai finanziamenti concessi l'anno precedente. Riferimenti: I trimestre 2015 e 2016. (Fonte: Cerved-Experian)

Inoltre, la quota di finanziamenti non accordati è sostanzialmente stabile per le richieste tra 5 e 20mila euro, mentre è cresciuta per gli importi più piccoli (dal 2% al 2,4% per richieste inferiori a 5mila euro) e per quelli maggiori (dall'8% al 9%).Le erogazioni effettive al netto delle richieste rifiutate ammontano a 2,5 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto all'anno precedente: un ritmo decisamente superiore a quello delle immatricolazioni (ferme al +10%). In altre parole, sempre più spesso chi decide di acquistare un'auto nuova ricorre a un prestito finalizzato emesso da una delle società captive. «È evidente – aggiunge Padovani – la decisa ripresa del mercato dell'automobile, con una forte crescita dei finanziamenti richiesti per l'acquisto di veicoli.

Certo, è anche aumentata la quota di finanziamenti non concessi, ma in maniera del tutto trascurabile. Questo è stato reso possibile grazie a un'accurata strategia di erogazione credito effettuata dalle captive, che ha consentito di mantenere invariata la qualità del portafoglio crediti nonostante il boom di richieste finanziamenti al quale abbiamo assistito».È il Sud Italia a trainare la ripresa, con una crescita delle richieste di finanziamenti superiore alla media (+50%), ma anche con tassi di default da parte dei debitori più che doppi rispetto alla media italiana. Il rischio di insolvenza sembra in lieve miglioramento nel Nord Est (dallo 0,5% allo 0,4% anno su anno) e nel Centro Italia (dallo 0,7% allo 0,6%), ma è in aumento proprio nel Sud e nelle Isole (dall1,3% all'1,5%).Non tutti i rischi, però, fanno capo agli acquirenti delle auto.

FINANZIAMENTI CONCESSI DALLE IMPRESE CAPTIVE
Finanziamenti in migliaia di euro e numero di unità di veicoli immatricolati, tassi di variazione su anno precedente. (Fonte: Cerved-Experian)

Un fattore di incertezza arriva anche dalle aziende attive nel commercio di automobili: «Le performance finanziarie sono fortemente influenzate da eventuali mancati pagamenti da parte di dealer e broker su crediti commerciali o dalla mancata consegna del veicolo a finanziamento già erogato», commenta Marco Nespolo, amministratore delegato di Cerved. Il rischio di insolvenza mostra un andamento incoraggiante ma sempre più polarizzato: aumentano sia le aziende più sicure sia quelle più rischiose, mentre diminuiscono quelle nella condizione intermedia. «Restiamo fiduciosi per i prossimi mesi grazie al netto calo di protesti e abitudini di pagamento più regolari, dati che suggeriscono un consolidamento della situazione e un ulteriore rafforzamento di dealer e broker», conclude Nespolo.

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