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Derby Milano-Torino per Salone libro, mercoledì verdetto

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Derby Milano-Torino per Salone libro, mercoledì verdetto

(Ansa)
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La tabella comparativa messa a disposizione degli editori e di cui il Sole 24 Ore ha preso visione, sembra pendere dalla parte di Milano. I costi espostivi, solo per fare un esempio, indicano per Torino 600mila euro per 3 padiglioni (1,2 e 3) con l’aggiunta dell’uso gratuito del padiglione 5 (e si tratta di un dimezzamento rispetto alle scorse edizioni); per Milano sono indicati invece 210mila euro per tre padiglioni nel 1° e 2° anno, 300mila euro nel 3° e 360mila euro nel 4° anno. Altro esempio: gestione da mettere a bando per Torino (visto che la Fondazione del Libro che promuove il Salone gestisce anche risorse pubbliche); gestione alla newco fra Fiera Milano (51%) e Aie (49%) in caso di fiera del libro a Milano.

Saranno gli editori domani, durante il Consiglio generale dell’Aie (l’associazione degli editori) a decidere quale progetto abbracciare per il prossimo Salone del Libro: continuare a Torino, che l’anno prossimo spegnerà 30 candeline, o sposare un nuovo progetto a Milano. Tutta la documentazione disponibile – due email arrivate da Torino, il documento di Fiera Milano e la comparazione per punti delle due proposte fatta da Aie – a quanto risulta al Sole 24 Ore è stata spedita ieri via email. Alla fine – mercoledì si avrà il responso (a meno di rinvii che però al momento vengono esclusi) – si saprà anche quanto avranno pesato due fattori non quantificabili favorevoli a Torino: la tradizione e l’entrata ad aprile di Mibact, Miur e Intesa Sanpaolo nella Fondazione del Libro che promuove il Salone piemontese. Ingressi che sono arrivati a poca distanza dall’uscita dell’Aie dalla Fondazione.

Di certo questa è la settimana più lunga per il Salone del Libro di Torino. È stata spostata a venerdì l’assemblea dei soci della Fondazione per il Libro con all’ordine del giorno la nomina dell’ex ministro della Cultura Massimo Bray a nuovo presidente al posto di Giovanna Milella che si è dimessa ed è tra gli indagati nell’inchiesta sul Salone del Libro della Procura di Torino per cui sono state arrestate quattro persone. L’ipotesi di reato alla base dell’inchiesta è turbativa d’asta e verte sul bando con cui Gl Events ha ottenuto la gestione della parte commerciale del Salone del Libro nel 2016 e sul bando non effettuato nel 2015.

Dall’altra parte due giorni prima gli editori avranno detto la loro per scegliere l’uno o l’altro progetto. Entrambi sono previsti a maggio: 18-22 maggio a Torino e 25-29 maggio a Milano. Per quest’ultimo progetto è indicata una stima di 110mila visitatori; 4-500 espositori; eventi in città e sinergie con librerie e punti di cultura (in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano); serate fuori Salone e sinergie con Bookcity Milano. All’interno del progetto di Mibook Expo (ma il nome è provvisorio) si indica dal 2018 anche la gestione dell’evento “Più libri più liberi” che si tiene a Roma e il lancio di un evento itinerante nel Sud Italia.

Da Torino agli editori sono arrivare invece due comunicazioni successive: il 16 luglio e venerdì 22. Mittenti: il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, il sindaco di Torino Chiara Appendino, e i due assessori alla Cultura Antonella Parigi (Regione) e Francesca Leon (Comune). Il primo accento è sulla condivisione editoriale dei contenuti con volontà dei soci fondatori che «è massima, dall’individuazione del direttore editoriale su proposta dell’Aie allo sviluppo dei contenuti». I due assessorati sono pronti a costruire «una convenzione per sostenere la progettualità culturale elaborata autonmamente dall’Aie» sia sul Salone del Libro sia su «altri progetti a livello nazionale».

Non si tratta di progetti perfettamente sovrapponibili, ma una comparazione per punti è stata fatta. E così, per fare altri esempi, i costi di partecipazione saranno determinati dal vincitore del bando per Torino mentre per Milano saranno «allineati ai costi per la partecipazione 2016 da parte di Gl Events con sconto del 10% per i soci Aie». Il marchio avrà una licenza d’uso di 3+3 anni a Torino, mentre a Milano sarà di proprietà della newco. Nessuna royalty per Milano e il 35% destinato alla Fondazione Libro Torino per Torino. I contributi saranno di 200mila euro per Torino e in fase di definizione per Milano che è anche disposta ad accollarsi l’85% delle perdite nei primi due anni e il 51% dal 3° anno. Per la comunicazione sono previsti 100mila euro da Gl Events e 171mila euro dalla Fondazione a Torino e 1 milione previsto dalla newco per Milano.

«Torino vuole continuare ad avere il Salone del Libro», ha detto ieri il sindaco di Torino, Chiara Appendino, aggiungendo che «la trentennale storia del Salone ci permette di essere avanti anni luce nella cultura del libro rispetto a Milano». Sulla questione ieri si è registrata però anche la prudenza del sindaco di Milano Giuseppe Sala: «Non voglio rischiare di creare un conflitto tra le due amministrazioni, che peraltro sono state appena elette. Io non penso che abbia senso il trasferimento tout court del Salone».

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