Economia

Il People Mover ridisegna Bologna, in 7 minuti dall’aeroporto alla…

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INFRASTRUTTURE

Il People Mover ridisegna Bologna, in 7 minuti dall’aeroporto alla stazione

Cinque chilometri di monorotaia veloce sopraelevata che in sette minuti e mezzo collegherà aeroporto e stazione ferroviaria di Bologna, con veicoli elettrici senza guidatore che andranno avanti e indietro garantendo, a regime, la mobilità di 2 milioni di passeggeri, e tempi di attesa della navetta inferiori ai 4 minuti. Questo è il People Mover, la rivoluzione nel trasporto bolognese che ha spaccato per sette anni la comunità emiliana. Era il dicembre 2008 quando la società Marconi Express (75% di CCC - Consorzio cooperative costruzioni e 25% di TPER - Trasporto passeggeri Emilia-Romagna) presentò il progetto che da lì a pochi mesi vinse la gara. La firma sul contratto di concessione risale al giugno 2009. I lavori sono partiti il 1° novembre 2015 e per nove mesi sono proseguiti nel completo silenzio. Ieri la presentazione ufficiale di questa opera da 96 milioni di euro (129 milioni con oneri accessori e interessi) che dovrebbe entrare in funzione a inizio 2019.

«Dopo anni di percorso a ostacoli tra burocrazia e crisi che ha aumentato l’attenzione degli investitori sul risiko, abbiamo preferito lavorare in sordina e mostrare in modo tangibile e concreto il consolidarsi di un’opera strategica, che sta prendendo forma senza alcun impatto sulla quotidianità dei bolognesi. I cantieri sono già al 25%del cronoprogramma, nel pieno rispetto della tabella di marcia», spiega Rita Finzi, presidente di Marconi Express. E in effetti a vedere svettare 45 dei 125 piloni previsti, sui quali poggerà la rotaia sopraelevata, fa toccare con mano come sia possibile modernizzare il traffico di una città senza che i residenti quasi se ne accorgano. Altri 50 piloni sono in fase di completamento e nel giro di un altro mese sarà realizzato l’80% dell’intervento sulle pile, che poggiano in ex cave o aree demaniali disabitate. L’intera opera sarà conclusa ottobre 2018 per entrare in funzione nel marzo 2019.

Un cambio di passo da vera città metropolitana europea capace di garantire mobilità veloce non solo a Bologna ma a tutta il Centro-Nord Italia: dallo scalo del Marconi (quasi 7 milioni di passeggeri nell’ultimo anno) si raggiungerà in una manciata di minuti la stazione Alta velocità dei treni (la navetta fermerà al 15° binario) da cui poi si arriva in mezz’ora a Firenze, in un’ora a Milano e in due a Roma. Nella zona Lazzaretto di Bologna ci sarà l’unica stazione intermedia della monorotaia, di scambio fra le tre navette che andranno e verranno tra stazione e aeroporto, con un biglietto di 7,50 euro a corsa per i primi tre anni e di 8 euro da lì in avanti (13 anni l’orizzonte temporale calcolato da Marconi Express per arrivare al break-even) .

«Il People Mover è un’opera che può consentire allo scalo bolognese di vincere la gara della competitività a livello di bacino interregionale, penso soprattutto a Toscana, Marche e Lombardia, e che rientra nel programma di rafforzamento del sistema regionale delle infrastrutture. Entro il mandato la Giunta ha preso l’impegno di far partire anche l’autostrada Cispadana, la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo al servizio del distretto del ceramiche, e il porto di Ravenna, il primo in Italia per volume di merci importate», sottolinea Raffaele Donini, assessore ai Trasporti della Regione Emilia-Romagna, che ha messo 27 milioni di euro a fondo perduto sulla monorotaia (altri 2,7 Sab, la società aeroportuale, il resto le banche) .

Faraonico l’intervento per lo scavalcamento dell’A1 e della tangenziale con un ponte di 100 metri a luce libera, che sarà varato il prossimo ottobre e tiene già conto dell’allargamento della sede stradale previsto con il progetto del Passante di mezzo. Altro intervento chiave per la viabilità bolognese appena presentato da Società Autostrade, per cui è atteso entro novembre 2016 il progetto definitivo: 15 chilometri di tracciato per 650 milioni di investimento da inaugurare nel 2021. I comitati nel nimby sono già schierati ancor prima dell’avvio del percorso partecipativo e Forza Italia ha annunciato oggi che raccoglierà le firme per dire no all’opera attraverso un referendum popolare.

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