Ci sono voluti ben 18 mesi di corteggiamento ma, alla fine, l’accordo è stato raggiunto e Italian Creation Group (la holding industriale fondata nel 2013 da Giovanni Perissinotto e Stefano Core) ha centrato il suo obiettivo, acquisendo da Nice Spa (azienda quotata controllata da Nice Group) il 100% di FontanaArte, marchio storico dell’illuminazione made in Italy, fondato nel 1932 da Luigi Fontana e Gio Ponti. L’azienda (che nel 2015 ha raggiunto un fatturato di circa 13,5 milioni) va così ad aggiungersi al portafoglio di aziende di design di Icg, che comprende già Driade, Valcucine e, dallo scorso giugno, anche l’azienda di arredobagno di alta gamma Tosco Quattro.
L’acquisizione (che ha un valore di 15 milioni e i cui dettagli saranno comunicati in settembre, con il perfezionamento dell’operazione) si inserisce nella strategia di Italian Creation Group, nata con l’obiettivo di creare un grande gruppo industriale del design attraverso l’acquisizione di aziende storiche del made in Italy, posizionate sull’alto di gamma, finanziariamente sane e tra loro complementari per offerta merceologica, in modo da ampliare il catalogo proposto coprendo tutti gli ambiti dell’arredamento. Il modello di sviluppo, che punta soprattutto alla crescita sui mercati esteri, è quello del gruppo industriale, come precisa l’amministratore delegato di Icg Stefano Core, e non quello dei fondi di private equity. L’obiettivo è raggiungere, entro quattro anni circa, un fatturato di 150 milioni e la quotazione in Borsa.
«Con questa acquisizione e con quella di Tosco Quattro – precisa l’amministratore delegato di Icg, Stefano Core – raggiungiamo un fatturato consolidato 2015 di 55 milioni e prevediamo di chiudere il 2016 a circa 60 milioni». Soddisfatto dell’intesa anche il presidente di Nice Group, Lauro Buoro, che ha dichiarato: «Credo molto in questa nuova collaborazione che dà continuità al percorso iniziato nel 2010 e per questo continuerò a investire con Icg in maniera significativa nel progetto di FontanaArte».
L’ingresso nel gruppo di FontanaArte chiude una prima fase, per così dire, della strategia di Icg, ovvero quella di creare un portafoglio prodotti sufficientemente ampio per coprire tutti gli ambiti della casa e una rete distributiva internazionale solida e capillare. La “fase due”, spiega Stefano Core, sarà consolidare i brand del gruppo e la loro internazionalizzazione, con una quota export aggregata che (oggi poco superiore al 50%) dovrà raggiungere il 60% entro tre anni. «Seguiremo la strada delle sinergie e integrazioni tra le quattro aziende – dice ancora l’ad del gruppo – articolata su tre poli distributivi in cui siamo già presenti con degli uffici: le Americhe, con base a New York; l’area Italia-Europa-Medio Oriente, con base a Milano; e l’Asia, con base a Singapore». Inoltre, sono in corso trattative con partner locali per l’apertura di cinque showroom di gruppo («Icg Worldwide»), di cui tre dovrebbero vedere la luce entro il 2017: una a Milano, una a Londra e una a New York.
Se dunque nell’immediato la strategia non prevede altre acquisizioni ma, piuttosto, un rafforzamento dei marchi attuali e della loro distribuzione, Stefano Core non esclude la volontà, nel giro di un paio di anni, di realizzare ulteriori integrazioni o acquisizioni con «grandi aziende nel mondo dell’interior», per completare la gamma di prodotti e rafforzare la massa critica del gruppo.
Altra direttrice di sviluppo è, inoltre, quella del contract, a cui è funzionale l’ampliamento dell’offerta merceologica, soprattutto grazie alla possibilità di proporre insieme collezioni di cucina e arredobagno: due anni fa è stata creata una divisione ad hoc, che attualmente fattura circa 5 milioni ed è destinata a crescere. Di recente ha concluso un’importante commessa per la forniture di bagni e cucine per appartamenti di lusso del progetto Jumeirah Palm a Dubai.
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