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Dossier Auto e aerospazio spingono la Campania

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    Dossier | N. 18 articoliAuto aziendali e mobilità business: ecco tutte le nuove tendenze e le dinamiche del mercato

    Auto e aerospazio spingono la Campania

    Il percorso è segnato: in Campania si studia come favorire la quarta rivoluzione industriale. Non mancano casi di aziende che da tempo hanno adottato processi di alta automazione o adoperano in modo massiccio strumenti digitali nella gestione. Quel che manca è l’interconnessione perché si possa parlare davvero di rivoluzione 4.0. Una ricerca Swg rivela una buona propensione all’innovazione da parte delle imprese meridionali. Secondo lo studio, l’obiettivo è chiaro per il 77% degli italiani: 83% al Sud contro il 72% del Nord.

    A tirare le fila sono le grandi e le medie imprese. Ge Avio ha avviato a Pomigliano D’Arco, e negli altri impianti italiani, la “fabbrica intelligente”, un luogo di produzione che può continuamente auto-migliorare prodotti e processi, tramite la raccolta, la trasmissione e l’analisi di dati in tempo reale.

    Sulla stessa strada i principali costruttori di componenti per auto e per aerei. Adler , il gruppo pilotato da Paolo Scudieri, ad Airola, in provincia di Benevento, produce parti in composito con tecnologie e materiali all’avanguardia di cui rifornisce produttori in Italia e nel mondo. Realizza tra l’altro anche la scocca in composito per la Ferrari Roadster. Lavora alla costruzione di stampi in 3D collaborando con la Federico II.«Al centro della nostra fabbrica c’è la tecnologia ­– spiega Paolo Guida, responsabile dello stabilimento sannita ­– che permette di assemblare in automatico tutte le componenti metalliche e in materiale composito. Tendiamo alla completa integrazione tra lavorazioni diverse». Precisa Paolo Scudieri, ad del gruppo Adler Plastic: «Le diversificazioni di prodotto e di processo consentono di esprimere al meglio le potenzialità tecnologiche di Adler-Pelzer. Solo nell’ultimo anno abbiamo effettuato investimenti in impianti e attrezzature per 28,2 milioni».

    Getra, l’azienda di Marco Zigon che realizza grandi generatori elettrici ­ recentemente visitata dal presidente del consiglio Matteo Renzi, ha messo la divisione ricerca nelle mani di Luigi Nicolais, presidente uscente del Cnr. «In Getra stiamo studiando il passaggio da una tecnologia elettromeccanica a una anche elettronica – spiega – per garantire maggiore elasticità d’uso ed efficienza. Il prototipo di un generatore di elettricità di questo tipo sarà pronto tra pochi mesi. A quel punto si potrà partire con un nuovo progetto per la industrializzazione del nuovo impianto per cui speriamo si possa accedere ai finanziamenti europei 2016-2020».

    Si procede, per ora, in ordine sparso. Nicolais che è stato anche assessore alla Ricerca della Regione Campania invoca una regia di politica industriale forte e una maggiore attenzione al mondo della ricerca. Il settore è di quelli nelle mani del presidente Vincenzo De Luca e solo alcune deleghe sono affidate a Valeria Fascione.

    La Regione conta, entro fine estate, di varare la proposta di legge in materia, formulata sulla base delle norme comunitaria e nazionale. «Saremo la prima regione con una norma che punti ad accrescere la competitività dell’industria ­– dice l’assessore alle Attività produttive, Amedeo Lepore ­ – con linee guida su officine per la manifattura intelligente, banda ultralarga ormai all’ultimo miglio, start up e progetti di ricerca».

    Intanto, per guidare e accelerare il processo di digitalizzazione, l’Unione Industriali di Napoli, l’Università Federico II di Napoli e alcune imprese stanno lavorando alla costituzione di un Hub per l’Innovazione Digitale per favorire la collaborazione di soggetti con ruoli e responsabilità complementari. Si pensa alla coabitazione, per la sperimentazione di innovazioni tecnologiche digitali, di dipartimenti universitari, istituti pubblici e privati di ricerca con imprese e startup innovative. Sarebbe uno step evolutivo della collaborazione avviata, nel 2015, tra Unione, Federico II e Cnr che ha già dato vita a processi virtuosi di trasferimento tecnologico.

    Anche le piccole sono chiamate alla sfida 4.0 e alcune sono già in corsa. Condor, azienda di Conza della Campania (Av) specialista in progettazione, produzione, vendita di ponteggi, blindaggi per scavi in sicurezza, strutture di sostegno e coperture per cantieri, punta su tecnologie innovative per costruire in tempi più brevi, con costi certi e salvaguardando la sicurezza di chi lavora in cantiere. Nell’agroalimentare la corsa all’innovazione è sostenuta. La Fabbrica della Pasta di Gragnano, il pastificio guidato dai fratelli Ciro, Antonino, Marianna e Susanna Moccia, ha introdotto una nuova tecnologia per la chiusura delle confezioni: un metodo innovativo per la spillatura che garantisce maggiore precisione, produttività e sicurezza sul lavoro, risparmio di energia elettrica e spazio.

    La start up Evja, attiva nel settore dell’Internet of Things, sta ultimando lo sviluppo di Opi: una rete di sensori raccoglie i dati delle coltivazioni e li processa attraverso algoritmi previsionali, consentendo il controllo del risultato su web e mobile. In questo modo è possibile ridurre il consumo d’acqua e di fitosanitari. Fondamentale il supporto dell’Enea

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