Economia

Un nuovo terminal intermodale per il rilancio del porto di Gioia Tauro

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Un nuovo terminal intermodale per il rilancio del porto di Gioia Tauro

Il porto di Gioia Tauro torna al centro del Mediterraneo: pianifica un nuovo sviluppo infrastrutturale per assorbire maggiori traffici e aumentare la competitività, ben oltre le attività di transhipment per le quali detiene il primato dagli anni ’90. In quest’ottica, il via libera al nuovo terminal intermodale dello scalo gioiese, sancito con l’accordo siglato ieri tra il commissario straordinario dell’Autorità portuale Andrea Agostinelli e Sebastiano Grasso, ad di Sogemar Spa (ente gestore che si è aggiudicato la gara internazionale), rappresenta l’avvio concreto di un rilancio atteso da tempo.
Il gateway ferroviario sorgerà su una superficie di 325mila metri quadrati, che si estende anche al di là del porto, fino al comune di San Ferdinando: i nuovi binari, da raccordare alla rete nazionale, si svilupperanno per 3.825 metri, come previsto nel Piano operativo triennale dell’Autorità portuale. Gli interventi saranno finanziati con 40 milioni di euro: per metà derivano dal Pon Reti e Mobilità 2007 - 2013 (Programmi operativi nazionali), il resto è capitale privato: la Sogemar, che in 18 mesi dovrà eseguire i lavori, avrà una gestione di 30 anni.
Le opere, adeguate agli standard internazionali, puntano sulla mobilità sostenibile: ridurre i tempi di percorrenza delle merci, i costi di trasporto, l’inquinamento ambientale prodotto dal sistema su gomma. Massimizzare, infine, le ricadute economiche e territoriali legati alla logistica. Il nuovo terminal sarà determinante per attirare i traffici tra Estremo Oriente ed Europa, favorendo l’inserimento di Gioia Tauro nell’asse trans-europeo Helsinki - La Valletta, corridoio comunitario strategico per la mobilità sostenibile. Ma anche per «migliorare la fruibilità del porto con collegamenti diretti all’autostrada A3 (Salerno ReggioCalabria)».
Per il commissario Agostinelli «è l’inizio di una grande rinascita». Che parte a conclusione del suo mandato: a settembre entra in vigore la riforma voluta dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, con le nomine dei presidenti delle autorità portuali. Cinquantasette porti saranno coordinati da 15 autorità di sistema: quella relativa all’area del Mar Tirreno Meridionale, dello Jonio e dello Stretto comprende Gioia Tauro, Crotone (porto vecchio e nuovo), Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Messina, Milazzo, Tremestieri, Vibo Valentia e Reggio Calabria.
In attesa che Sogemar elabori il progetto definitivo, il ministro Delrio chiede di essere informato sulla posa della prima pietra.

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