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Museo di Taranto, nuovi fondi per il rilancio digitale

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Museo di Taranto, nuovi fondi per il rilancio digitale

MarTa, il museo archeologico di Taranto
MarTa, il museo archeologico di Taranto

Il MarTa, il Museo archeologico nazionale di Taranto, accelera sul rilancio. Dopo l’inaugurazione dello scorso 29 luglio del secondo piano col premier Matteo Renzi e il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, nel giro di una settimana sono arrivati due finanziamenti. L’ultimo, di 2,5 milioni di euro, rientra nel plafond di mezzo miliardo di euro deliberato dal Cipe tra Piano di azione e coesione 2014-2020 e Pon Cultura. Plafond che ha visto assegnare alla Puglia poco più di 68 milioni di euro – 17 solo alla provincia di Taranto – per 20 interventi tra Castel del Monte, scavi di Egnatia, aree archeologiche di Taranto, Leporano e Manduria, Santa Scolastica di Bari, Castello Svevo e Forte a mare di Brindisi, Castello di Carlo V a Lecce.

In precedenza, invece, è stato assegnato uno stanziamento di 1,2 milioni di euro per il completamento del MarTa (decreto Franceschini-Delrio in attuazione della legge di Stabilità 2016). «I 2,5 milioni – spiega la direttrice del MarTa, Eva Degl’Innocenti – serviranno a finanziare un progetto già impostato che si chiama “MarTa 3.0” e che è strutturato in varie parti. Una prima riguarda l’ammodernamento dell’infrastruttura informatica del Museo di Taranto che oggi è abbastanza obsoleta. Un intervento, quindi, relativo al back office. Poi, sul fronte dell’offerta, sarà creato un percorso multisensoriale col ricorso alla digitalizzazione, verranno riallestiti alcuni reperti e realizzato, infine, un archivio digitale coinvolgendo le Università pugliesi. Un tipo di archivio che manca al Museo e che riguarderà anche i depositi dove ci sono tantissimi reperti. Completa poi il progetto – aggiunge la direttrice Degl’Innocenti – il FabLab che vogliamo dedicare ai giovani affinchè possano esprimere la loro creatività e metterla a servizio del MarTa».

In particolare il Fab Lab vuole essere una specie di fabbrica creativa in grado di coinvolgere giovani ingegneri e professionisti digitali per una piena digitalizzazione del Museo, il quale, oltre ad essere tra i 20 nazionali, è anche tra i più importanti tra quelli dedicati alla civiltà e alla storia della Magna Grecia. Dal Fab Lab, quindi, dovrebbero uscire idee e proposte per ammodernare l’offerta museale sfruttando soprattutto le nuove tecnologie e la Rete. I tempi del progetto? «Vogliamo partire al più presto anche perchè obbligati dalla tempistica di rendicontazione dei Pon» dice Degl’Innocenti.
Il finanziamento di 1,2 milioni sarà invece speso per migliorare gli standard di fruibilità complessiva del Museo. «Non dobbiamo avere solo un’offerta interessante ma anche servizi adeguati» precisa Degl’Innocenti. «Di questo – aggiunge – avevo parlato tempo fa al ministro Franceschini e poi ne ho riparlato a Renzi, Delrio e allo stesso Franceschini nel corso della loro visita al Museo di fine luglio. Mi fa piacere che quest’ulteriore imput abbia poi sbloccato il finanziamento che ci serve».
Per quanto riguarda i visitatori, infine, il primo semestre 2016 si è chiuso con un aumento del 60% sull’analogo periodo del 2015 e l’affluenza dopo l’inaugurazione si sta mantenendo su livelli alti, rileva Degl’Innocenti. Domenica 7 agosto, nella quale tutti i Musei erano gratuiti e valorizzavano, in omaggio alle Olimpiadi di Rio, collezioni e reperti che riguardavano lo sport nell’antichità, il MarTa ha battuto un record: 3.511 visitatori. E ogni giovedì sino al 29 settembre c’è la mostra “I tesori mai visti”: dalle 20 alle 23 il MarTa offre alla visione del pubblico una parte di ciò che ora è nei depositi.

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