Economia

L’Internet of Things rende «smart» il distributore automatico

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innovazione

L’Internet of Things rende «smart» il distributore automatico

Un lavoro di squadra: da un lato c’è Eurotech, la fabbrica dei computer (e delle idee) fondata in Carnia nel 1992, oggi un gruppo internazionalizzato (e quotato); dall’altro la Cda di Talmassons, Udine, quella Cattelan distributori automatici che gestisce quasi 5mila macchine in tutto il Triveneto. E poi TechFVG, compagine di giovani universitari lungimiranti, esperti in nuove tecnologie; grazie a una piattaforma Iot (Internet of thinghs) messa a disposizione da Eurotech, una app cambia il modo di acquistare cibi e bevande.

Il funzionamento è semplice: basta avvicinare il proprio smartphone al distributore per essere riconosciuti grazie a un QR Code, il codice a barre bidimensionale. A questo punto il cliente può scegliere la propria bevanda semplicemente digitando le opzioni che appaiono sullo schermo del cellulare e poi pagare la consumazione utilizzando la moneta elettronica. Il tutto dopo aver scaricato l’app ed essersi registrati. La procedura può essere applicata a tutte le macchine distributrici, anche a quelle meno recenti, « a dimostrazione che si tratta di un progetto sostenibile anche a livello ambientale - spiega Fabrizio Cattelan, titolare di Cda, l’azienda di famiglia che ha finanziato il progetto per un investimento complessivo di 30mila euro - . Non è stato infatti necessario creare un nuovo distributore, ma semplicemente applicarlo ad uno già in uso, e volendo a tutti quelli ora già funzionanti».

Il sistema viene testato già da qualche mese, e ora sta lavorando a una ulteriore innovazione: a breve l’applicazione consentirà di essere personalizzata da ogni utente, tanto che sarà possibile scegliere, dallo smartphone, il “solito”, come si usa dire al barista che si incontra ogni giorno. Fino al punto di poter impostare la quantità di zucchero da aggiungere alla bevanda prescelta, grazie ad un sistema di riconoscimento individuale. Così la macchina saprà riconoscere gli avventori, servendoli con ciò che normalmente consumano.
Una sorta di bar intelligente, eppure senza la presenza dell’operatore.
«Siamo davanti ad un esempio di quanto e come l’Iot consenta un maggior dialogo fra uomo e macchina – sottolinea Roberto Siagri, presidente diEurotech, fatturato 2015 a quota 65,55 milioni, 325 dipendenti e base ad Amaro (Udine) con filiali in Usa, Giappone, UK e Francia – Un processo che sarà sempre più netto e definito nel prossimo futuro, oltre che esteso in numerosissimi ambiti, con ricadute positive anche sulla nostra quotidianità. Un plauso va a TechFVG, che ha saputo congegnare ed inventare l’applicazione sulla base di una nostra piattaforma e su una macchina di Cda». Quest’ultima conta oltre 2.500 clienti in tutta l’area del NordEst e un fatturato di 9 milioni, cresciuto del +5% nel 2015.

Una sinergia che mette in campo industria e know how, oltre alle capacità di menti giovani e brillanti: in TechFVG, una sorta di incubatore di idee, lavorano giovani talenti per creare soluzioni tech per aziende, alla portata di tutti, grazie all’internet of things.

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