La Valle d’Aosta ha potenzialità straordinarie, anche per il turismo estivo». Ne è convinto Aurelio Marguerettaz, assessore regionale al Turismo. D’altronde la scorsa estate ha visto gli arrivi superare quota 521mila, con un incremento del 17% rispetto all’anno precedente. E le presenze, pari a 1.517.643, sono cresciute del 16%. In particolare gli arrivi degli italiani (oltre 324mila) sono aumentati del 22% a fronte del 10% di stranieri (197mila) ed un andamento analogo si registra per le presenze: +19% per gli italiani (1.133.565) e +9% per i turisti in arrivo dall’estero (384mila). D’inverno, però, le presenze straniere (878.289 nell’ultima stagione) superano quelle italiane (814.496).
Dunque i turisti italiani - che per la Valle d’Aosta sono per il 71% piemontesi, liguri e lombardi – sono tornati in Valle. Spinti dal bel tempo, ma anche dalle tensioni internazionali che hanno cancellato mete come l’Egitto, la Tunisia ed ora la Turchia. Ma attirati anche da un’offerta che diventa sempre più completa. Non soltanto in termini di ricettività alberghiera o di ristorazione, ma finalmente anche come proposte. Quelle proposte che spingono anche i proprietari di seconde case a ritornare a utilizzarle.
Lo si è visto a giugno di quest’anno quando le condizioni del tempo erano tutt’altro che ideali per una vacanza in montagna. Ma Gressan ha ospitato il trofeo di calcio Topolino, in partnership con Walt Disney, e sono arrivati in Valle più di 3mila bambini, accompagnati dai genitori. Mentre le località che si affidano solo alla clemenza del tempo ed alla bellezza dei paesaggi sono rimaste desolatamente vuote.
«È un problema di prodotto, di iniziative, di proposte», afferma Marguerettaz. E aggiunge che la Valle deve puntare su una maggior professionalità ad ogni livello. Non bastano i volontari che stampano manifesti senza neppur indicare i luoghi delle manifestazioni, o quelli che organizzano sagre senza prodotti. Ma, in realtà, le competenze cominciano a farsi riconoscere anche in Valle. Non soltanto in località storiche come Courmayeur che, grazie anche ad un’ottima amministrazione locale, riesce a crescere sia nella stagione estiva sia in quella invernale, con ottimi hotel come il Royal e Golf, con prezzi accessibili nei negozi, con proposte ed iniziative continue.
Ma l’assessore cita anche gli esempi virtuosi di Pila, che sta diventando il centro di riferimento per la mountain bike, o di Cogne dove si è puntato su un progetto coerente legato al benessere. Non più soltanto il celebre hotel Bellevue, ma tutti gli alberghi hanno puntato su centri benessere, sulla natura del Parco del Gran Paradiso, sul cibo. E l’hotel Notre Maison ha investito quasi un milione di euro per trasformarsi in un ecohotel ad emissioni zero, con piscina riscaldata da energia rinnovabile. Ma stanno andando bene i rifugi in Valsavarenche e funziona l’offerta di Rhemes. Marguerettaz sottolinea anche la crescita del turismo ad Aosta città. Dove la cultura, con il parco archeologico e l’area megalitica di St.Martin de Corléans, oltre all’ampio spazio di reperti romani, si sposa con le iniziative artigianali o con quelle gastronomiche.
«Per noi – aggiunge l’assessore – la cultura è importante. Abbiamo un territorio che offre reperti del 3-4000 avanti Cristo, celtici, romani, per arrivare ai castelli medievali o al forte di Bard. Però, anche in questo campo, servirebbe professionalità, competenza. Perché il turista arriva sempre più preparato e deve trovare operatori locali che possano offrirgli qualcosa in più. Che si tratti di una informazione culturale o di un suggerimento tecnico per gli appassionati di sport, a partire proprio dalla mountain bike. Dobbiamo offrire alberghi attrezzati con officina per interventi e riparazioni, seggiovie con ganci per le bici». E invece capita che alcune Pro Loco ignorino completamente l’esistenza di reperti archeologici presenti sul territorio o che gli albergatori siano esperti solo di sci.
Ma se Marguerettaz si sofferma sulle località che stanno lavorando bene per migliorare l’offerta turistica, esistono comunque realtà che stanno attraversando momenti meno felici. A partire da St.Vincent, alle prese con le difficoltà del Casino e con il mancato decollo delle Terme rinnovate. Terme che funzionano benissimo a Pré St. Didier. E un nuovo centro termale potrebbe essere realizzato a Brusson, andando a fare concorrenza al Monterosa terme di Ayas. Ma anche Gressoney è lontana dai fasti di quando era la meta prediletta della regina Margherita. E Cervinia non riesce, d’estate, a ripetere i successi invernali, proprio per la mancanza di una proposta forte e di una comunicazione adeguata. Problemi che si estendono anche al settore congressuale, in alcune località alle prese con professionalità insufficienti e comunicazione inesistente.
Per Marguerettaz, tuttavia, la situazione complessiva resta positiva. E per quest’estate punta ad intercettare i turisti svizzeri, attirati dalla sicurezza della Valle e dal cambio favorevole che rende appetibili hotel e ristoranti valdostani.
© Riproduzione riservata