Un raddoppio dei collegamenti ferroviari diretti con la Germania. E un potenziamento delle rotte aeree verso tutto l’est europeo e asiatico. Sono le due traiettorie del turismo costiero emiliano-romagnolo, che complice l’effetto dell’instabilità geopolitica e del terrorismo sta guadagnando quote nel Mediterraneo, dopo il fuggi-fuggi da Egitto e Tunisia.
I 130 chilometri di spiaggia ampia e attrezzata con 1.500 stabilimenti balneari e, alle spalle, 3.500 alberghi a gestione per lo più familiare con prezzi abbordabili e ottima cucina, restano un modello di accoglienza molto amato da italiani e mitteleuropei. E anche se il maltempo primaverile ha compromesso i risultati della prima metà dell’anno, il tutto esaurito tra luglio e agosto nelle camere sulla Riviera è un buon segnale. «I giochi si decidono nei tre mesi estivi e i dati sono positivi» sottolinea Alessandro Lepri di Trademark Italia, che cura l’Osservatorio turistico regionale.
L’obiettivo di raggiungere i 50 milioni di presenze non sembra lontano. «Il treno Monaco-Rimini attivato con Deutsche Bahn quest’anno è sempre stracolmo, vogliamo replicarlo per la prossima stagione estiva e raddoppiarlo anche su Francoforte» anticipa il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
I due treni settimanali DB-ÖBB EuroCity che fino al 10 settembre collegheranno Rimini a Monaco di Baviera per 39 euro (e 29 dall’Austria) si sono rivelati una strategia azzeccata per riportare i tedeschi – che negli ultimi 20 anni hanno fatto la fortuna della Romagna - tra Comacchio e Riccione.
«L’obiettivo è aprirci verso tutto il centro-nord Europa e collegare la Riviera con altre località, non solo con Monaco di Baviera. La Polonia, ad esempio, è un mercato che sta crescendo molto e su cui le azioni intraprese nell’ultimo anno, tra partecipazione a fiere e social marketing, hanno dato ottimi risultati» sottolinea l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini. Che come primo appuntamento al rientro dalle ferie ha proprio un confronto con Deutsche Bahn per studiare un allungamento della stagione della linea Monaco-Rimini (per anticiparla già dalla Pentecoste) e una nuova linea per collegare anche Francoforte alla Riviera.
Il 2015 si è chiuso con 8,8 milioni di arrivi in regione (di cui 5,6 milioni, ossia il 64%, in Riviera) e 46 milioni di presenze per l’Emilia-Romagna, con una crescita di quasi 6 punti sulla costa, anche se i soggiorni sono più brevi (in media 6,7 giorni). Ad aumentare però sono solo gli italiani: si sono dimezzati i flussi dalla Russia, primo bacino fino allo scorso anno e la quota di stranieri rappresenta ancora una fetta troppo piccola delle presenze lungo, solo un quarto contro una media italiana che sfiora il 50% (dati Enit-Istat) e percentuali ancora superiori tra Toscana e Triveneto.
Progetti nuovi, come quelli legati a food, motor, wellness valley (e ora è in rampa di lancio anche la quarta gamba della fashion valley), stanno iniziando a decollare ora, proprio per aumentare l’appeal internazionale delle regione, sulla scia di una profonda revisione del settore anche dal punto di vista normativo decisa dalla giunta Bonaccini. Con la nuova legge, che entrerà in vigore da gennaio 2017, si passerà dall’organizzazione del settore per prodotto turistico alla valorizzazione di sistemi territoriali e vacanze emozionali agganciate a eventi. Come la Notte rosa, diventato un caso di scuola per la capacità di richiamare in un solo week-end 2,5 milioni di persone. La rassegna sarà replicata nel 2017. Ad annuvolare il cielo adriatico ci sono però gli interrogativi su come la direttiva Bolkestein, con la messa all’asta delle concessioni demaniali, cambierà lo skyline del litorale e su come arginare per legge gli effetti degli allarmi meteo, capaci di spostare il 50% del movimento e del business annuale.
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