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Sarà «made in Calabria» la metrò di Taipei

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Sarà «made in Calabria» la metrò di Taipei

Treni italiani per il metrò di Taipei (Taiwan). La tecnologia ferroviaria, al pari del legno-arredo, della moda, della meccanica di precisione, dell’alimentare, diventa un potente ambasciatore del made in Italy nel mondo. Riconosciuta e apprezzata anche in Asia. Ieri nelle storiche officine ex AnsaldoBreda di Reggio Calabria, oggi diventate Hitachi Rail Italy dopo l’acquisizione della società da parte del gruppo giapponese, è stato consegnato il primo dei 17 convogli senza conducente destinati alla metropolitana di Taipei.

Il valore complessivo della commessa, che vede impegnata al fianco di Hitachi Rail Italy anche Ansaldo Sts sul fronte del segnalamento, è pari a circa 200 milioni di euro (la quota di Hitachi è di circa 110 milioni). Il treno è stato costruito interamente a Reggio Calabria, confermando così la centralità dello stabilimento reggino nel sistema Hitachi. Questo impianto, rimarca il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà (Pd), presente insieme ai vertici dell’azienda alla consegna del primo treno alle autorità taiwanesi, «è il simbolo della Reggio che lavora e che produce. Il futuro della nostra città – dice il sindaco – è legato in maniera indissolubile a quello di Hitachi. Il successo di questa commessa conferma che nel Mezzogiorno e soprattutto in una realtà come Reggio Calabria si può investire, con risultati eccellenti. Per cui dico grazie a tutti i lavoratori di questo stabilimento».

Parole condivise da Maurizio Manfellotto, Ceo di Hitachi Rail Italy: «La consegna del primo treno costituisce sempre un momento speciale. Ora vogliamo rispettare i tempi contrattuali e ultimare le forniture a Taipei entro il 2018. Siamo un’azienda globale e vogliamo continuare a esserlo, promuovendo sempre più la tecnologia e l’ingegneria ferroviaria italiane nel mondo».

Viste dall’interno delle officine di Reggio, che impiegano circa 500 lavoratori, le parole di Manfellotto trovano puntuale riscontro nella realtà. «Al momento - spiega Giuseppe Marino, Chief operating officier di Hitachi Rail Italy - l’impianto calabrese è impegnato su cinque commesse in parallelo: i treni per le metropolitane di Honolulu (Hawaii), Lima, Copenaghen e naturalmente Taipei. Inoltre si costruiscono i Vivalto, i treni per il trasporto regionale destinati a Trenitalia (Ferrovie dello Stato)». Treni e vagoni fanno bella mostra di sé sugli ampi piazzali dello stabilimento. L’impianto copre l’intero ciclo produttivo: dall’allumino al treno finito e testato. Negli ultimi anni l’azienda ha investito oltre 10 milioni di euro nel sito di Reggio Calabria per automatizzare i processi e i risultati sono tangibili: negli ultimi tre anni, la produzione è aumentata del 30 per cento.

Tornando alla commessa di Taipei, si rimarca l’importanza della collaborazione con Ansaldo Sts, che si occupa dei sistemi di segnalamento, particolarmente importanti per dei treni senza conducente. «Nel caso di Taipei – spiega Andy Barr, Ceo di Ansaldo Sts – monteremo una nuova generazione di sistemi di segnalamento che consentono, grazie a un controllo radio, un costante monitoraggio della posizione dei treni». E ora, dopo il successo del Frecciarossa 1000 e delle metropolitane senza conducente (driverless) consegnate in tutto il mondo, Hitachi Rail Italy si prepara a nuove sfide. Innanzi tutto, ci saranno da costruire nei prossimi anni i nuovi treni regionali (Carvaggio) per Trenitalia, che contribuiranno all’ammodernamento della flotta regionale italiana. E poi ci saranno da sviluppare le commesse per ferrovie inglesi. Tutto nel segno della tecnologia made in Italy.

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