Economia

Con la metamorfosi dell’automotive diventano strategiche le nuove idee

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L'Analisi|I DATI SULLE IMMATRICOLAZIONI

Con la metamorfosi dell’automotive diventano strategiche le nuove idee

L’automotive accelera di nuovo. I dati diffusi il 1° settembre sulle immatricolazioni in Italia fanno ben sperare. L’incremento del 20,12% di agosto è un buon segnale e fanno bene costruttori e componentisti a insistere per una concreta politica industriale e una fiscalità che continuino a sostenere questo trend con la prossima Legge di stabilità. Per esempio, con i superammortamenti che quest’anno hanno fornito impulso al segmento delle vetture intestate alle società.

Naturalmente non mancano le dispute sui numeri (a luglio l’aumento era stato uno smilzo +2,9%). Abbiamo sul tavolo dati stressati o reali? La parte del “corvaccio” manzoniano, in economia, qualcuno la deve pur interpretare. Viviamo tempi di altalenanti statistiche, estenuante doccia scozzese cui tutti veniamo sottoposti ormai da mesi . Beninteso: provvidenziali le creature che, per vocazione, intendono aiutarci a diffidare dai facili entusiasmi e ad ancorare saldamente i piedi per terra. Sappiamo, tuttavia, che i consumi sono soggetti a una grande fragilità emotiva: per colpa, o dolo, di una certa politica spavalda che le spara grosse, di un approccio spesso troppo superficiale di molta informazione e, non ultimi, dei tanti avvoltoi bulimici annidati nel sistema finanziario e borsistico mondiale. Sia chiaro, l’onda lunga della crisi picchia ancora e c’è chi vive male – molti – rispetto a pochi fortunati. Ma il “pensare positivo” – intelligente, non beota – rimane ingrediente indispensabile. Nella vita, come nell’affrontare la ripresa. E possiamo dirlo in particolare per l’automotive.

Pensare positivo. Soprattutto: “pensare”. Perché, non va dimenticato, mentre rischiamo di gingillarci sulle percentuali mensili, la metamorfosi della fabbrica e dell’industria di settore sta galoppando molto più veloce di quanto non immaginiamo. Ciò che ieri sembrava solo fantascienza, oggi è già dietro l’angolo. Come l’auto senza guidatore, giusto per dirne una. Rimarranno in piedi i gruppi con dimensioni globali, che faranno lavorare con abilità i neuroni (investendo su ricerca, sviluppo, brevetti, nuove idee, capitale umano) e che si presenteranno sui mercati con rapidità, qualità ineccepibile e servizi ad alto valore aggiunto.

Che la competizione sia feroce lo dimostra anche l’uscita di ieri della Germania (guarda caso nel giorno di diffusione dei dati e all’indomani del vertice Renzi-Merkel a Maranello). Chiede alla Ue di intervenire sulle presunte emissioni irregolari delle auto Fca. Roba vecchia, già smentita in giugno dal ministro Delrio, ma tant’è. L’industria 4.0 dovrà aprire scenari di concorrenza più liberi e leali. Forse proprio per questo, nei Palazzi di Berlino, lo smacco del dieselgate VW è ormai un lutto insuperabile. Über alles.

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