
Crescono a due cifre e per loro il meglio deve ancora venire. Sono i pagamenti digitali effettuati dalle famiglie, che lo scorso anno hanno raggiunto i 175 miliardi di euro, segnando un +12% sul 2014. Nell’arco del prossimo triennio l’e-cash dovrebbe raggiungere i 246 miliardi, andando finalmente a incidere sulla massa dei 430 miliardi che rappresenta il contante speso nel 2015 dai consumatori italiani.
A scandire il ritmo dello sviluppo della moneta dematerializzata saranno i new digital payment (si veda la scheda in pagina), il cui trend di crescita quest’anno dovrebbe essere intorno al 25% secondo lo scenario più favorevole. A fine 2015 gli acquisti saldati con questi nuovi strumenti di pagamento sono stati pari a circa 21,5 miliardi, in aumento di oltre un quinto rispetto al 2014, mentre quelli tradizionali saldati con le carte di credito e di debito in negozio hanno segnato un +11%, superando di poco i 153 miliardi.
Il progresso della nuova moneta in Italia - Dati in miliardi di euro
Sono queste le evidenze principali dell’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Mobile payment & commerce del Politecnico di Milano, che traccia anche le previsioni di breve periodo. «I pagamenti digitali sono in accelerazione e c’è da sperare che l’Italia riesca a scrollarsi di dosso la nomea di Paese del contante - sottolinea Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio -. Nell’area euro siamo penultimi, davanti alla sola Grecia, nell’uso della moneta di plastica, mentre anche le nazioni dell’Est Europa riescono a fare meglio».
Guardando i numeri dell’Osservatorio su dati Banca d’Italia, sembra comunque che il rapporto tra gli italiani e i pagamenti digitali stia migliorando: nel 2015 il numero delle transazioni pro capite è stato di 44,1 contro le quasi 39, ma si resta lontani e di molto dalla media europea, mentre è sostanzialmente stabile a 66 euro (un euro in meno) l’importo medio. Le carte in circolazione ammontano a 87 milioni (+1%)e il numero dei Pos è pari a 1,76 milioni. «Per colmare il gap con il resto dell’Europa - suggerisce il direttore dell’Osservatorio - è necessario consolidare l’offerta di servizi innovativi e servirebbe un piano di incentivi a favore dei pagamenti digitali».
Saranno i new digital payment a dare maggiore sprint alle transazioni dematerializzate, anche se la moneta di plastica continuerà ad avere un peso significativo: le previsioni al 2018 parlano di un 80% saldato con carte di credito e di debito, in calo rispetto al 90% del 2013.
Scorrendo le previsioni elaborate dal team di ricercatori del Politecnico, è lecito attendersi un raddoppio delle transazioni con pc, tablet, in mobilità e dei micropagamenti, che toccheranno, secondo lo scenario più favorevole, i 51 miliardi di transato (42 miliardi nel quadro più prudente).
Un filone che pare molto promettente è quello dei trasferimenti di denaro punto a punto (P2P) con lo smartphone. In questo ambito sono disponibili diverse soluzioni “tap&pay” come la app di Postepay (Poste Italiane), Hype (Banca Sella), Satispay, 2pay e Jiffy (Sia), molto diffusa nel mondo bancario. Tra non molto Jiffy, che oggi conta circa 400mila utenti registrati, sarà offerta a una platea di oltre 32 milioni di titolari di conti correnti. «Oltre ai trasferimenti “person to person” Jiffy è in fase di sperimentazione a Milano e Bergamo per i pagamenti nei negozi ed entro fine anno ci prepariamo a un test “person to government” con un collegamento alla piattaforma PagoPa dell’Agid», anticipa Nicolò Romani, responsabile Innovation Lab di Sia. Ma come utilizzano gli italiani questa modalità di trasferimento istantaneo di denaro? Secondo Romani, il valore medio di una transazione è di circa 52 euro e i micropagamenti al di sotto dei 25 euro sono il 44 per cento. Alberto Dalmasso, Ceo e co-founder di Satispay, tratteggia invece il profilo dell’utente: «In media ha tra i 24 e i 35 anni, usa l’app per fare sette pagamenti al mese e l’importo medio è superiore ai 18 euro. Notiamo anche che sono i pagamenti verso gli esercenti a trainare il P2P».
Si stanno, dunque, creando le condizioni per la realizzazione dello scenario più favorevole. Sarà questione di mesi per assistere allo sbarco anche in Italia dei wallet di Apple, Google, Samsung, Amazon e altri colossi dell’hi-tech e dell’e-commerce.
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