Economia

A rischio i fondi per il Salone nautico del 2017

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A rischio i fondi per il Salone nautico del 2017

Visitatori in giro per gli stand al Salone nautico di Genova
Visitatori in giro per gli stand al Salone nautico di Genova

Il Salone nautico di Genova «non riceverà un euro l’anno prossimo» se non ci sarà un accordo tra le due associazioni di settore: Ucina e Nautica Italiana. È quanto ha affermato ieri il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, parlando alla Summer school di Confartigianato. La sua attenzione si è concentrata dunque nuovamente sul dissidio tra Ucina, la Confindustria nautica, e le aziende che, in polemica con l’associazione, ne sono uscite, formando una nuova compagine, Nautica Italiana, appunto.

Calenda già nel 2014 aveva invitato all’unione gli imprenditori del settore nautico, minacciando un taglio ai fondi del Salone di Genova. Allora era viceministro del Mise e ancora non c’era stata una frattura definitiva tra i soggetti in pista. In seguito aveva deciso di assegnare egualmente i finanziamenti alla kermesse genovese.

LA CLASSIFICA
Primi dieci Paesi esportatori mondiali nella cantieristica nautica nel 2015. Dati in % (Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati ITC - UM Comtrade)

Ieri però il ministro è tornato a stigmatizzare i dissidi: «Il salone – ha detto – è sprofondato perché ci sono due associazioni che litigano». E, parlando più in generale del tema delle fiere, ha spiegato che non ha senso che ogni provincia abbia la sua. Il ministro prevede di puntare «su una trentina», quelle più importanti, a cui vengono dati i fondi. «Vogliamo investire - ha concluso Calenda - sulle cose che funzionano. Quelle che non funzionano, prima devono funzionare e poi diamo loro i soldi».

Per l’edizione 2016 del Salone nautico di Genova, peraltro, il Mise, attraverso l’Ice, ha stanziato 1,15 milioni di euro destinati in particolare all’incoming dall’estero.

In relazione alle parole di Calenda, Carla Demaria, presidente di Ucina, spiega: «Siamo da sempre istituzionalmente al servizio di tutta la filiera e siamo quindi allineati con le richieste di unità d’intenti espresse dal ministro. Abbiamo ben presenti, infatti, le esigenze di tutto il mercato, che ci vede rappresentarlo in Confindustria, e gli sforzi compiuti dal Mise e dall’Ice a sostegno del comparto». La Demaria aggiunge che «proprio il 1° settembre scorso» Ucina «ha rinnovato la sua disponibilità a un incontro con Nautica Italiana, alla presenza del sottosegretario Scalfarotto, già il 24 settembre prossimo e, a seguire, per il 27 o 28 settembre o ancora il 3 ottobre».

L’associazione, prosegue la Demaria, «conferma così, e nei fatti con l’organizzazione e la gestione della 56° edizione del Salone Nautico (20–25 settembre), il suo impegno concreto per tutto il mercato nautico italiano». Il Salone di Genova, «al quale parteciperanno la maggioranza delle aziende del comparto della nautica italiana – conclude la Demaria - segna il ritorno di diversi brand nazionali e anche di molti cantieri esteri, a cominciare dai produttori di yacht inglesi, Sunseeker, Princess e Fairline. I quali tornano nel capoluogo ligure dopo alcuni anni di assenza e riconoscono, quindi, il valore e la centralità internazionale del salone come strumento di promozione del settore».

Secondo il governatore della Liguria, Giovanni Toti, «La divisione del mondo della nautica in due associazioni è certamente un fatto esecrabile, che rischia di danneggiare gravemente un settore in ripresa. Su questo concordo pienamente con il ministro Calenda. Mi auguro tuttavia che lo stesso ministro si adoperi fattivamente, e con tutto il peso del suo dicastero, per sanare questa situazione prodotta da incomprensibili ragioni di carattere personale».

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