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«Arexpo è solida, le banche ci sostengano»

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il dopo expo

«Arexpo è solida, le banche ci sostengano»

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Procedono le trattative tra banche e Arexpo per lo sblocco di una linea di credito da 70 milioni: gli istituti bancari frenano in attesa di un più chiaro piano industriale e di un più definito assetto azionario, mentre la società dei terreni di Expo spinge affinché gli impegni presi dal pool di banche proseguano senza indugi, alla luce di un progetto - il polo tecnologico affiancato dalle facoltà scientifiche della Statale - supportato da governo e enti locali.

In ballo c’è la liquidità di Arexpo, che deve peraltro saldare 75 milioni alla società Expo spa (proseguendo così il processo di liquidazione). Ma ci sono, sottolineano i vertici della società, anche le prospettive di un progetto che sta nascendo e che «ha più solidità di tante altre realtà», sottolinea Giovanni Azzone, presidente di Arexpo.

I vertici della società dei terreni spiegano perché la trattativa con le banche, guidate da Intesa sanpaolo, dovrebbe arrivare ad un traguardo positivo: la società, sebbene in crisi di cassa, ha un patrimonio di 94 milioni e un indebitamento di circa 80, e quindi un rapporto finanziario «sano». Le aree hanno un valore stimato di 300 milioni: per quanto i bandi per la vendita siano andati deserti è questa la cifra approvata dalla Corte dei conti. Infine, la questione principale: il governo sta per entrare nella società.

I tempi per l’ingresso del ministero dell’Economia e delle finanze sono stati lunghi, e questo certamente non ha facilitato i rapporti con gli istituti di credito. Tuttavia l’arrivo del governo in Arexpo è stato già definito con un Dpcm del 9 marzo 2016. Il Mef farà nelle prossime settimane un aumento di capitale da 50 milioni, acquisendo dunque il 40% della società. Il 25% rimarrà in mano al Comune di Milano e un altro 25 in mano alla Regione Lombardia. Il 10% circa resterà, almeno per ora, di proprietà della Fondazione fiera Milano, che certamente avrebbe preferito essere liquidata piuttosto che rimanere dentro la società, peraltro con una riduzione della quota. Tant’è: la scelta del governo è di ricapitalizzare la società e non di pagare gli azionisti. Arexpo dunque affronterà la trattativa con le banche forte di questi argomenti.

Proseguono intanto i lavori per la valorizzazione dell’area del post-Expo. La prossima settimana verranno presentate le linee guida del progetto, che prevede la nascita dello Human Technopole e l’insediamento delle facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano e di una serie di aziende del settore farmaceutico. In autunno verrà quindi aperto il bando per la redazione del masterplan.

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