Economia

Il Governo Renzi candida Bologna ad hub europeo della ricerca sul clima

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

Il Governo Renzi candida Bologna ad hub europeo della ricerca sul clima

«L’Italia si è ufficialmente candidata per portare a Bologna il “data center” del Centro europeo per le previsioni meteorologiche. Siamo molto determinati e convinti di ottenere questo risultato, che porterà una fortissima ricaduta in termini di attrattiva scientifica, ma anche a livello produttivo e lavorativo, per Bologna e l’intero Paese». Con queste parole il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha annunciato oggi la candidatura del capoluogo emiliano ad hub dell’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), organizzazione intergovernativa costituita da 34 Stati nel 1975 come istituto di ricerca e centro servizi sul meteo finora basata a Reading, nella contea di Berkshire in Gran Bretagna, che oggi cerca una nuova casa per fare spazio a big data e analytics.

Trecento ricercatori di 30 nazionalità diverse lavorano oggi oltremanica e tra supercomputer per le previsioni meteorologiche a medio raggio e infrastrutture digitali il centro dati ECMWF «è un riferimento scientifico di altissima eccellenza perché in possesso delle più avanzate tecnologie e per l’Italia è di interesse strategico come cardine dell’attività di prevenzione dei rischi idrogeologici», sottolinea Galletti. Che assicura l’impegno del Governo a studiare misure, a partire da risorse in Legge di Stabilità, e incentivi mirati per portare il centro in Italia. Per sapere il verdetto di Bruxelles bisognerà aspettare febbraio 2017.

Il Tecnopolo di Bologna - uno dei dieci nodi della Rete per l’alta tecnologia della via Emilia oggi in fase di costruzione lì dove nel dopoguerra sorse la Manifattura Tabacchi, 100mila metri quadrati di area dismessa – offre tutti i requisiti richiesti per ospitare la struttura europea: 9.000 metri quadrati di spazi disponibili (ampliabili fino a 20mila) nella prima periferia di Bologna, connessi alla rete scientifico-universitaria Garr, con un impianto Terna in grado di garantire subito 10 MW di potenza raddoppiabili a 20 MW; in una posizione geografica strategica rispetto al resto dell’Ue con collegamenti ad alta velocità via ferro e aria; dentro la prima smart city italiana (classifica EY 2016), con la più antica università del mondo occidentale (85mila studenti) e la più alta incidenza di ricercatori sulla popolazione e un’ottima qualità di vita.

La candidatura premia la capacità di fare squadra dell’Emilia-Romagna, l’impegno della Giunta Bonaccini sui temi della ricerca, dell’innovazione e dell’attrattività territoriale nonché il ruolo naturale del suo capoluogo quale hub europeo dei big data e dei big science. Qui infatti operano il supercervellone Cineca, l’Enea, i centri di alta specializzazione sul clima del Cnr (sigle come Isac, Ismar, Ibimet), il Cmcc (Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici), l’Inaf (astrofisica), l’Infn (fisica nucleare), l’Invg (geofisica e vulcanologia). «Bologna ospita il 70% della capacità di calcolo e di storage nazionale di dati e la regione ospita una delle più importanti comunità europee sul tema di big data, con oltre 1.700 ricercatori coinvolti, circa 100 eventi internazionali finora organizzati e 60 corsi di alta specializzazione», ricorda l’assessore regionale a Università e ricerca, Patrizio Bianchi.

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