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Il maltempo nel Salento mette a repentaglio la vendemmia

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Agroalimentare

Il maltempo nel Salento mette a repentaglio la vendemmia

(Marka)
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Si annunciava nel Salento un’ottima vendemmia, adesso, invece, la pioggia che da giorni, con poche interruzioni, sferza le province di Taranto, Brindisi e Lecce fa prevedere una perdita di produzione del 50 per cento delle uve sui territori interessati, soprattutto se «il tempo non migliorerà». Lancia l’allarme Angelo Maci, a capo di cantine Due Palme, una delle realtà più grandi del Salento con quartier generale a Cellino San Marco nel Brindisino. «Siamo difronte ad un rischio che prende sempre più forma - dice Maci -, la situazione si palesa sempre più difficile e drammatica e mi auguro che le istituzioni non ci lascino soli in questo momento terribile per la viticoltura salentina». «La viticoltura - aggiunge - rischia di fare la conta dei danni più che delle uve raccolte».
Spiega Maci: «Le piogge incessanti verificatesi a partire dal 6 settembre e che perdurano nel territorio salentino, hanno determinato danni gravissimi e irreparabili alle uve che si apprestavano ad essere vendemmiate. Tali eventi eccezionali - aggiunge -, sia per il periodo, sia per l’ingente quantità di acqua caduta, con piogge che hanno totalizzato circa 200 millimetri complessivi in appena 6 giorni, unitamente ad alti tassi di umidità nel periodo di inizio vendemmia, stanno provocando muffe e marciumi su tutte le cultivar di uva in genere. E tale situazione - sottolinea Maci - sta causando un grave decadimento della qualità generale delle produzioni che ricadono in zone Doc di elezione».
Dai vertici di Due Palme fanno anche un rapido calcolo: dei 2.400 ettari vitati di proprietà dei soci della cooperativa Due Palme, ne sono stati raccolti solo 400, appena il 15 per cento, e restano da raccogliere ancora 2.000 ettari. Si fa presente, a tal proposito, come il persistere delle piogge e la quantità eccezionale caduta nei terreni, non permette ai viticoltori di poter iniziare le operazioni di vendemmia, ma soprattutto non dà la possibilità di utilizzare vendemmiatrici, trattori e macchine in genere per raccogliere le uve. Perchè i terreni risultano intrisi di acqua come nel periodo invernale e molti sono anche completamente allagati.
Diversa situazione, invece, viene segnalata nell’area che fa capo al consorzio di tutela del Primitivo di Manduria (Taranto). Il presidente Roberto Erario annuncia che «è salva la vendemmia nelle zone del Primitivo di Manduria. Il maltempo che si sta verificando e che ha duramente colpito la Puglia - sottolinea - non ha compromesso eccessivamente la raccolta dell’uva nei circa 3.140 ettari di vigneti che costituiscono la denominazione del Primitivo di Manduria». «Questo perché un buon 80 per cento di uva - sottolinea Erario - è stato raccolto. Si tratta di chicchi di ottima qualità che preannunciano un ottimo vino. E i vigneti stanno reggendo bene anche grazie alle scelte di adottare le misure Ocm che hanno permesso miglioramenti delle tecniche di gestione dei vigneti, in particolare l’introduzione di sistemi avanzati di produzione sostenibile».

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