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Avanti con il risanamento ambientale dell’Ilva

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Avanti con il risanamento ambientale dell’Ilva

(Olycom)
(Olycom)

Avanti col risanamento ambientale dell’Ilva tenendolo però all’interno di quello relativo alle aree inquinate di Taranto. «È un tutt’uno» dichiara il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che chiude la conferenza indetta dal commissario alla bonifica Vera Corbelli. Il ministro annuncia che lo scorso 7 settembre è stato registrato dalla Corte dei Conti il decreto interministeriale Galletti-Calenda-Padoan che assegna ai commissari dell’Ilva i primi 300 milioni degli 800 previsti dalla legge per portare avanti il piano ambientale nel siderurgico. Ed entro il 13 novembre, alla scadenza dei 120 giorni, i tre esperti nominati dallo stesso ministro completeranno l’esame dei piani ambientali presentati dalle società in gara per l’acquisizione dell’azienda. «Oggi chiunque compri l’Ilva - evidenzia il ministro - sarà tenuto al rispetto di un piano ambientale forte perché l’ultimo decreto mette al centro l’ambientalizzazione». «La situazione è molto migliorata - rileva il ministro -. Sia perchè la produzione dell’Ilva è molto diminuita, dagli oltre 8 milioni di tonnellate siamo sotto i 6 milioni e questo provoca già un inquinamento minore, sia perchè molte cose sono state già fatte. Oggi le risorse ci sono, il Governo - afferma Galletti - le ha messe in campo, quindi bisogna spenderle e spenderle bene ed è quello che stiamo facendo con tante semplificazioni ed anche con un’assunzione forte di responsabilità». No alla chiusura dell’Ilva, no alla «desertificazione economica e allo sfascio produttivo», no, infine, ad un’azienda «con la saracinesca abbassata» e «migliaia di persone a casa»: Galletti marca la linea del Governo, dice che «non c’è la riqualificazione di Taranto se non c’è la riqualificazione dell’Ilva e delle altre zone inquinate» e riprende quelli che definisce i «buoni risultati» dell’azione del commissario Corbelli. Ed è lo stesso commissario a rammentare che le cinque scuole del rione Tamburi, colpite dalle polveri e dai fumi del siderurgico, sono state ristrutturate e messe a norma con una spesa di 9 milioni; che si è avviata la gara per rimuovere dalla discarica Cemerad di Statte i 16.808 fusti presenti, di cui 3.344 radioattivi, e a dicembre 2017 quest’area di 4mila metri quadrati dovrebbe tornare libera; che sono stati censiti tutti i 180 scarichi di Mar Piccolo che ora saranno monitorati ogni mese, ma anche impostata l’azione che porterà alla rimozione dei rifiuti che sono sui fondali, tra cui 130 carcasse di auto, ai 75 sondaggi nelle aree dove l’inquinamento si è consolidato, nonchè alla salvaguardia delle 32 sorgenti di acqua dolce e delle biocenosi presenti. «Non interverremo sull’intero Mar Piccolo ma dove esistono le criticità» afferma Corbelli che ricorda come la sua area abbracci 5 Comuni per 540 chilometri quadrati. Le risorse totali stanziate nel 2012, rammenta Galletti, sono pari a 138 milioni di euro, 28 dei quali del ministero, cui si aggiungono altri 20 milioni con la legge 20 del 2015. «Le risorse trasferite a oggi al commissario - sottolinea - ammontano a 125 milioni di cui 107,7 impegnati».

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