Quello con Milano, firmato oggi sotto il gonfalone della città tra il premier Matteo Renzi e il sindaco Giuseppe Sala, è il primo dei “nuovi patti” che, dopo quelli per il Mezzogiorno, il governo vuole stringere con città e territori italiani.
Patti di reciproco ascolto e sostegno per spingere l'Italia, ha detto il premier, a essere leader nel mondo.
E Milano fa da modello con un piano, già annunciato lo scorso luglio, che vale 1,5 miliardi, a rafforzare una programmazione di investimenti per lo sviluppo che, ha spiegato Sala, arriveranno a 2,5 miliardi nei prossimi quattro anni.
“Il Patto per Milano riassume progetti che valgono circa 2,5 miliardi di euro ”
Beppe Sala, sindaco di Milano
I temi sono sette: la mobilità, con il prolungamento delle metropolitane 1 e 5 fino a Monza, nell’ottica di una integrazione crescente tra periferie e centro; la riqualificazione e valorizzazione delle periferie; l’internazionalizzazione della città, che passa anche per il grande progetto dello Human Technopole nell’area post Expo e nella candidatura a ospitare l’agenzia europea del farmaco. E poi la messa in sicurezza dei fiumi Lambro e Seveso (in due anni gran parte dei problemi sarà risolta, ha detto Sala), la sicurezza dei cittadini e il welfare, che comprende anche la questione dell’accoglienza dei migranti. Milano si candida anche a diventare la sede del Consiglio nazionale del Terzo settore, ha detto il sindaco.
Renzi a Palazzo Marino firma con Sala il Patto per Milano
L’obiettivo, è l’ambizione di Sala e Renzi, è far competere Milano con le città internazionali, ma anche essere motore della ripresa in Italia e modello «di responsabilità» per le altre città, ha detto Renzi, annunciando non solo il sostegno finanziario per raggiunge questo obiettivo, ma anche la firma entro poche ore o giorni del Dpcm che definirà le risorse e l’operatività dello Human Technopole, il polo scientifico dedicato alla ricerca avanzata in ambito biomedico che sorgerà nell’area ex Expo.
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