Economia

Portovesme, consegnati i documenti della vertenza Eurallumina

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Portovesme, consegnati i documenti della vertenza Eurallumina

Un passo avanti. Perché la filosofia è quella dei piccoli passi e il cammino per riavviare l’Eurallumina di Portovesme procede ma è non immune da intoppi e ritardi, richieste di delucidazioni e integrazioni. E ogni passaggio è quasi una conquista. Giovedì un altro tassello in quella che in più hanno definito la giornata decisiva per il futuro dell’azienda che, sino al 13 marzo 2009, produceva una media annua di un milione di tonnellate di allumina dalla raffinazione della bauxite.

Alle 10,30 di giovedì a Cagliari la consegna delle casse con i 12 faldoni contenenti le integrazioni e i chiarimenti che il Savi, Servizio valutazione impatto ambientale dell'assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente aveva chiesto all’azienda in merito al progetto per la ripresa della produzione dell'allumina nello stabilimento del Sulcis.

Un passo importante, come è stato rimarcato dai lavoratori che, come accade ogni volta che si parla della vertenza, presidiano, che piova o ci siano 40 gradi, il piazzale antistante l’assessorato. Il servizio regionale dovrà procedere ora all’esame della documentazione e potrà convocare la conferenza di servizi, in cui sono coinvolti 21 enti.

Il programma di riavvio dello stabilimento che «ogni giorno - fanno sapere i delegati Rsu - vede alternarsi un centinaio di addetti per la gestione dell’impianto che ha fermato la produzione ma non è mai stato chiuso definitivamente»,prevede anche la realizzazione di una caldaia di cogenerazione di energia elettrica e vapore «in linea – osservano i sindacati – con il piano energetico regionale», l’adeguamento della raffineria per utilizzare bauxiti tri-idrate come materia prima per la produzione dell’allumina e l'ampliamento del bacino dei fanghi rossi, residui del ciclo produttivo.

Il piano di rilancio prevede un investimento complessivo di oltre 200 milioni di euro e lavori per un periodo che oscilla tra i 18 e i 36 mesi. Non meno importante l’impatto occupazione: previsti 357 lavoratori diretti (con circa 100 nuove assunzioni), 270 negli appalti per 36 mesi (150 verrebbero stabilizzati per le manutenzioni), oltre 200 tra indotto e servizi.

I lavoratori, che non disertano neppure una delle tante tappe della vertenza e gli appuntamenti con i rappresentanti delle istituzioni, hanno rimarcato che «le interlocuzioni continuano anche con il Governo» e anche ieri hanno sollecitato un incontro con il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru e gli assessori dell’Industria e della Difesa dell’Ambiente per affrontare e fare il “punto” sul percorso compiuto.

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