Economia

La centralità di Milano, treno e traino da non perdere

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L'Analisi|ANALISI

La centralità di Milano, treno e traino da non perdere

L’effetto Expo c’è stato, eccome. Dal punto di vista economico e soprattutto di immagine: «L’evento ha rimesso Milano al centro di tante mappe dalle quali era scomparsa», ha ricordato il sindaco Beppe Sala pochi giorni fa. Ora sta a istituzioni, aziende e cittadini credere nel circolo virtuoso innescato da Expo nel 2015. Il sistema moda ha sempre fatto la sua parte, scegliendo Milano come vetrina ideale di una filiera unica al mondo fatta di quasi 70mila imprese che danno lavoro a poco meno di 630mila persone. Prima del rallentamento del 2016, il tessile-moda-abbigliamento ha continuato a crescere a tassi quasi tripli rispetto al Pil italiano (+2,8% nel 2014 e +2,4% nel 2015) e il made in Italy, sinonimo di qualità e stile di vita, viene citato da tutte le analisi sui consumi di moda e lusso come motivazione all’acquisto.La moda è da considerare volàno economico e d’immagine, quindi. Come sembra aver compreso l’attuale Governo: in febbraio Matteo Renzi è stato il primo premier a inaugurare una settimana della moda milanese e oggi farà lo stesso partecipando all’inaugurazione della mostra che apre le sfilate e che è a sua volta un omaggio al made in Italy. Crafting the Future: storie di artigianalità e innovazione resterà allestita al Museo delle culture (Mudec) fino al 13 ottobre, ben oltre la settimana della moda, che si chiuderà il 26 settembre, ed è stata realizzata con il contributo dell’Ice e il sostegno del Comitato per la moda guidato da Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo Sviluppo economico. Ma ci sono altri fattori che contribuiscono a rendere Milano capitale mondiale della moda e punto di riferimento per tendenze e stile: oggi la città raccoglie il testimone dalla fashion week di Londra, che a sua volta viene dopo quella di New York e dal 27 settembre toccherà a Parigi.

Il futuro della manifestazione londinese è incerto, causa Brexit, e comunque, al pari di New York, Londra non è mai stata in grado di competere con Milano per marchi globali presenti e di rappresentatività dell’intera filiera. Tante le feste, le celeb, gli eventi in location spettacolari. Molto il divertimento, ma il business è sempre stato altrove, cioè a Milano e Parigi. E dobbiamo purtroppo aggiungere che la capitale francese è stata fortemente penalizzata dal clima di paura legato agli attentati terroristici del 2016, come dimostrano i dati di affluenza delle fiere più recenti e quelli sul calo del turismo. Non si costruisce il successo sulle sfortune o sui difetti altrui, ovviamente. Però mai come oggi Milano deve prendere coscienza della sua forza e delle sue potenzialità.

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