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Sul Salone del Libro è rottura fra Milano e Torino

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Sul Salone del Libro è rottura fra Milano e Torino

Il Salone unito del Libro Milano-Torino non si farà. Le trattative per arrivare a un’intesa sono naufragate nell’incontro di oggi al ministero dei Beni culturali mettendo una pietra tombale sull’idea fortemente caldeggiata dal ministro Dario Franceschini e che invece si è scontrata con una differente realtà dei fatti.

Alla fine sulla proposta di organizzare un unico Salone del Libro a Torino e a Milano, lanciata dal ministro Franceschini dopo che l'Associazione editori (Aie) aveva deciso di portare avanti nel capoluogo lombardo una propria iniziativa parallela a quella torinese, si è consumato un muro contro muro di cui si era avuta contezza già nell’ultimo incontro tecnico, ieri.

Oggi, al vertice erano presenti Franceschini, la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il Sindaco di Torino Chiara Appendino, l’Assessore alla cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, il presidente dell’Aie Federico Motta, il presidente della Fabbrica del Libro (la joint venture creata fra Aie e Fiera Milano per oganizzare la kermesse milanese) Renata Gorgani e Massimo Bray per la Fondazione del Libro di Torino.

Alla fine avrebbe pesato in maniera decisiva l’idea di Milano, su cui il versante lombardo non è indietreggiato, di avere gli editori di libri tutti ed esclusivamente a Milano, con Torino a ospitare solo i librai. Una valorizzazione delle specificità, ha sostenuto la parte milanese; una deminutio hanno obiettato Torino, ma anche i Ministeri. Così, nonostante una quadra trovata su tutto – dal Salone in data unica, in due siti, con biglietteria unica, promozione unica , governance unica grazie a un comitato paritetico con organizzazione e gestione demandate alla Fabbrica del Libro – è stata rottura.

«Un pessimo risultato per il Paese e per il mondo dell’editoria», ha commentato il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. «È stata un’ora e mezza di riunione complicata - ha spiegato Franceschini - e purtroppo questa soluzione non è stata accettata. Nelle discussioni delle funzioni tra Milano e Torino ci siamo trovati di fronte a molte rigidità tra le due città e quindi questo ha impedito di trovare una soluzione».

«L'intento del governo e dei nostri due ministeri era quello di rilanciare una grande operazione culturale nazionale: era una splendida occasione per far sì che da una situazione critica si potesse fare una grande operazione culturale. Purtroppo le reciproche rigidità, almeno a oggi, hanno impedito questo orizzonte». Così il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, a conclusione del vertice al Mibact.

«Prendiamo atto della rottura del tavolo ma non siamo noi che abbiamo rotto, deve essere chiaro a tutti», precisano con una nota il presidente della Fabbrica del Libro Renata Gorgani e il presidente Aie Federico Motta. «Andiamo avanti da soli: presenteremo la nostra manifestazione, primo tassello del Progetto Promozione del Libro, il 5 ottobre a Milano».

Dall’altra parte il commento del sindaco pentastellato Chiara Appendino: «Se si trattava di fare sistema per una crescita del Paese noi c'eravamo, ma se si tratta di negare la nostra storia, su questo non c'e' accordo e si va avanti». Alla conclusione dell’incontro aveva lanciato un tweet: «Trent’anni di storia e di cultura si onorano non si cancellano. Torino si prepara al Salone del libro più straordinario di sempre».

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