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A Venezia le tecnologie e le aziende che curano l’acqua

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A Venezia le tecnologie e le aziende che curano l’acqua

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Quaranta Paesi coinvolti, 50 aziende partecipanti, 60 relatori presenti, tre giorni di convegni, incontri e approfondimenti sulle nuove tecnologie impiegate per il trattamento e la tutela dell’acqua. Si è aperta a Venezia la prima edizione italiana di Watec, mostra-convegno internazionale secondo un format già sperimentato in Israele, Perù e India – per un totale di 15 edizioni – per la prima volta in Europa. I temi vanno dal trattamento delle acque reflue industriali e i sistemi di distribuzione alla gestione urbana e rurale dell’acqua, dalla desalinizzazione nelle isole del Mediterraneo a cambiamento climatico e agricoltura sostenibile, con uno sguardo all’economia e alla finanza.

L’Italia è stata condannata a pagare 476 milioni all’anno per infrazioni comunitarie sulle reti idriche: la sola Sicilia per 185 milioni all’anno. Ma oltre alle sanzioni ci sono i fondi europei: Life e Horizon hanno stanziato 80 miliardi per l’introduzione di nuove tecnologie (10 milioni di euro del Fondo Horizon per le aziende che trovano soluzioni innovative sui temi dell’acqua). Nel 2016 il programma Life ha messo a disposizione 337 milioni di euro per i progetti di sostenibilità ambientale. Investimenti necessari, se è vero che il 47% delle acque sotterranee in Europa non raggiungerà un buono stato ecologico, e circa il 25% presenta un pessimo stato chimico a causa delle attività umane. Non solo: lo stato chimico del 40% delle acque di superficie è sconosciuto, a dimostrazione del fatto che il monitoraggio in molti Stati membri è inadeguato.

I cambiamenti climatici pongono le maggiori sfide per il futuro: piogge più intense e un maggior rischio alluvioni sono già stati responsabili del 40% dei danni economici in Europa. Il piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee (2016/2021) promuove infrastruttureverdi, quali il ripristino delle pianure alluvionali, come metodo naturale per ridurre le calamità.

Fra le aziende presenti, nove vengono dal NordEst; e poi c’è l’innovazione delle startup, rappresentate dalla vicentina Solwa, invitata a partecipare alla Tavola Rotonda “Water & Finance”. L’azienda ha brevettato il primo progetto di depurazione e desalinizzatore per l’acqua che funziona a energia solare, adottato dall’Onu, seguendo un progetto nato dalla tesi di laurea del suo giovane team. Il dispositivo viene utilizzato in molti villaggi africani come soluzione a basso impatto per i rifonire di acqua potabile. Nel 2015 Solwa ha ricevuto 23 premi e ha chiuso un contratto per fornire le serre di potabilizzazione dell’acqua al alcune scuole in Burkina Faso.

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