«Nel Paese, così come nella provincia di Savona, c’è bisogno di comprendere che o si lavora tutti insieme o altrimenti il rischio è il declino». A sottolinearlo è stato il presidente dell’Unione industriali di Savona, Elio Guglielmelli, nella sua relazione all’assemblea dell’associazione, intitolata significativamente “Capaci di conquistarci il futuro”.
Il monito del leader degli imprenditori savonesi arriva da un territorio dalla storica vocazione industriale ma fortemente colpito dalla crisi. Crisi che sta cercando di scrollarsi di dosso, puntando sulla capacità di rilancio delle sue imprese.
E alle parole di Guglielmelli hanno fatto da contrappunto quelle del presidente di Confindustria, Vicenzo Boccia, che ha chiuso l’assemblea: «Dobbiamo crescere insieme – ha detto - si apre la stagione della corresponsabilità», perché «da soli possiamo fare tanto ma da soli non ce la faremo». Un messaggio rivolto alle istituzioni e alle parti sociali del Paese.
La necessità di crescere insieme, ha chiarito Boccia, nasce dal fatto che i «destini del Paese sono legati ai destini delle imprese» e per questo si deve «fare sistema», realizzando una «collaborazione per la competitività». Boccia ha ricordato che ci troviamo «in un Paese che vive di confronto e muore di conflitti» e quindi «bisogna contrastare la cultura anti-industriale dei veti e dei no» e, anzi, «la questione industriale per noi diventa determinante». Il numero uno di Confindustria ha poi invitato gli imprenditori ad «avere fiducia», e a «passare dal resistere al reagire».
Boccia ha anche sottolineato che «il Paese ha bisogno di una dotazione infrastrutturale importante, che è uno dei grandi assi della politica industriale. La Liguria è, in questo senso, specchio del Paese».
Ha poi aggiunto: «quando parliamo di questione industriale ci riferiamo a un concetto largo, che comprende l'industria manifatturiera ma anche il turismo, la cultura, i servizi, le costruzioni. Dobbiamo far tesoro delle potenzialità del Paese e rilanciarle. Mi sembra questo il grande messaggio da Savona».
A margine dell'assemblea, Boccia ha ricordato che, riguardo al referendum costituzionale del 4 dicembre, la posizione di Confindustria «è per il sì», con l'obiettivo «di arrivare a un'idea di un governo stabile, che permetta di avere una politica economica di medio termine». Anche nel centrodestra, ha aggiunto, «c’è una parte che già vota sì: non dobbiamo convincere nessuno».
Nessuna polemica, dunque, con Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria ed esponente di spicco di Forza Italia, schierato per il no e presente all’assemblea. Da parte sua, Guglielmelli ha sottolineato che a Savona «si può ancora investire».
Oggi, ha sottolineato il leader degli industriali savonesi, «stiamo discutendo della dichiarazione di “Area di crisi complessa” per alcune zone del nostro territorio. Tuttavia, l'ottenimento della dichiarazione di “area di crisi” non è, e non può essere, un obiettivo volto a “rallentare” un destino di deindustrializzazione del territorio. Per noi è, al contrario, lo strumento che serve per fa sì che possano realizzarsi nuovi investimenti. L’Area di crisi deve permettere il rilancio, la ricerca di nuovi investitori».
Guglielmelli si è anche soffermato sul porto e ha spiegato la sua posizione a favore della proroga, chiesta dalla Regione Liguria al ministro delle Infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio, rispetto all’accorpamento delle port Authority di Genova e Savona-Vado nell’Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale. «Noi oggi – ha precisato – non siamo in grado di comprendere o scorgere alcun vantaggio dall'accorpamento. Una riforma è accettabile se mantiene e migliora le capacità del porto e del suo territorio». Altrimenti «è una semplice annessione».
Infine Antonella Mansi, vicepresidente di Confindustria, ha ricordato con orgoglio come l’Italia resti «il secondo Paese manifatturiero in Ue, nonostante otto anni di crisi».
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