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Call center: in Puglia allarme sui fondi per la formazione

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Call center: in Puglia allarme sui fondi per la formazione

In Puglia i grandi call center sono in allarme: temono di non vedersi finanziare dalla Regione, con i fondi della nuova programmazione europea, i piani di formazione presentati, ritenuti necessari al rafforzamento competitivo del settore e alla qualificazione degli addetti. Nulla di certo, per il momento, ma preoccupano sia le mancate risposte arrivate sinora, sia il fatto che già in passato la stessa Regione ha bocciato i piani delle grandi società, finanziando solo le piccole, salvo poi ripescarle in un secondo momento, pubblicando e finanziando, a distanza di un mese dal precedente, un nuovo avviso.
A dar voce alle preoccupazioni delle aziende è Paolo Sarzana, presidente di Assocontact-Confindustria e vice presidente di Teleperformance Italia, a cui in Puglia fa capo il call center di Taranto con 1.700 dipendenti a tempo indeterminato e circa 800 «atipici». In Puglia i grandi call center esprimono cinque società (oltre a Teleperformance, anche Call&Call, Transcom, Network Contact e RP Voice) e danno lavoro a circa 5mila addetti tra tempo determinato e indeterminato, più gli «atipici» delle collaborazioni coordinate e continuative previste dal Jobs Act. Al momento, i piani di formazione sono stati presentati alla Regione dalle società leader. Sono intorno al milione di euro, dimensionati quindi sulla struttura aziendale, prevedono interventi di formazione che dovranno partire già a fine anno e si candidano ad utilizzare il massimo del finanziamento pubblico previsto dall’avviso della Regione, cioè 700mila euro. Per Sarzana «vedere disattesa tale aspettativa di finanziamento, come già accaduto inspiegabilmente nel passato, quando in Puglia furono bocciati in prima istanza tutti i progetti presentati dalle grandi società di call-center in Puglia, non solo rappresenterebbe la mancanza di un supporto vitale ai nostri fabbisogni ma verrebbe definitivamente interpretato come un disinteresse della stessa Regione a voler sostenere le imprese del settore sul suo territorio». «Come Assocontact - aggiunge il presidente - esprimiamo un fatturato di 1,5 miliardi di euro dando lavoro a circa 80mila addetti in Italia. Sono fuori discussione l’importanza dei fondi strutturali europei e il necessario sostegno che le nostre imprese attendono dalla nuova programmazione a partire dall’avviso della Regione Puglia». «Siamo realtà labour intensive - sottolinea Sarzana - e il nostro mercato ha subito in questi anni profonde evoluzioni. Basti pensare a quello che è avvenuto dal 2007 con la trasformazione dei contratti a progetto che ha determinato oltre 40mila assunzioni. Solo Teleperformance a Taranto ne ha effettuate 3mila a tempo indeterminato. Da allora - aggiunge Sarzana - sono trascorsi 10 anni in condizioni di mercato sempre più difficili. Perchè i nostri committenti pretendono offerte economiche sempre più stringenti, quasi incomprensibili rispetto al dover investire su un asset fondamentale quale quello della cura della propria base clienti. Eppoi c’è il fenomeno delle gare al massimo ribasso, che legittima condizioni che continuano a penalizzare le imprese del settore, con margini sempre decrescenti, se non negativi, che hanno spesso prodotto crisi aziendali. Nonostante tutto - sottolinea il presidente di Assocontact - le nostre aziende hanno continuato ad investire in Italia e in Puglia. Si è investito in tecnologia, infrastrutture, processi ed innovazione. Soprattutto investimenti in formazione - evidenzia Sarzana - in quanto solo la qualità del servizio erogato ed il livello di professionalità ed aggiornamento dei nostri dipendenti può e deve rappresentare la vera variabile competitiva. Ecco perchè è importante che la Regione Puglia con la nuova programmazione europea sostenga i piani delle aziende».

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