
C’è convergenza tra le proposte del governo per la prossima legge di bilancio e la visione di Confindustria per la politica industriale italiana. Il presidente Vincenzo Boccia, intervenendo all’assemblea di Confindustria Bergamo, ha sottolineato che «la questione industriale è strategica per il paese». Il leader degli industriali ha ricordato che nella produttività «sono stati persi 15 punti nei confronti della Germania, e ora rischiamo di essere schiacciati dalla svalutazione competitiva» del Regno Unito.
Per questo «lo scambio salario-produttività e la detassazione sui premi di produzione» deve essere la priorità, altrimenti “una parte del nostro mondo industriale rischia di andare verso la paralisi”. Con il sindacato il confronto è aperto: “dove c’è condivisione e competenza si chiudono gli accordi” ha detto Boccia, ricordando il recente documento unico sulle crisi aziendali. “A breve - ha aggiunto - porremo anche al sindacato la nostra idea della questione industriale”.
A margine dell’assemblea il presidente ha risposto ad alcune domande dei cronisti sul Sole 24 Ore. «Dobbiamo lavorare a un grande piano di risanamento e di rilancio. Adesso il dossier è tra le nostre priorità, vedrete che faremo delle belle cose». Boccia ha ribadito la disponibilità dell’associazione a partecipare all’aumento di capitale del gruppo editoriale, di cui è azionista di riferimento. «Assolutamente sì» ha risposto a chi gli chiedeva dell’eventualità di una operazione sul capitale. Commentando le dimissioni del presidente del Sole 24 Ore, Giorgio Squinzi, e di cinque consiglieri di amministrazione, Boccia ha detto: «le rispettiamo, adesso andiamo avanti perché la situazione del Sole va seguita con attenzione ai massimi livelli», mentre sulla possibile sostituzione del dimissionari, il presidente di Confindustria ha replicato: «Adesso vediamo». Alla domanda se possano tornare in pista ipotesi di aggregazioni tra agenzie di stampa (il gruppo 24 Ore controlla l’agenzia Radiocor Plus), Boccia ha risposto che «adesso vediamo il piano industriale, questo è nella gestione interna», ribadendo che «io posso occuparmi dell’aumento di capitale ove dovesse servire». Infine, circa una possibile azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici, Boccia ha concluso dicendo che così «entriamo nel merito di cose che non conosco, ora prendiamo in mano il dossier e vediamo».
Per quanto riguarda Confindustria, interrogato dai cronisti sempre a margine dell’assemblea di Bergamo sui rapporti con il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca, Boccia ha detto: «C’è una visione assolutamente complementare sul ruolo dell’associazione».
«Confindustria - ha aggiunto Boccia - deve essere politica ma equidistante dai partiti, deve esprimere proposte e contenuti, concertandole nel dibattito interno e quando sono condivise deve proporle. Mi sembra che questo sia il ruolo di un corpo intermedio dello Stato, altrimenti parliamo solo di cose da fare nelle imprese, che è un elemento importante».
Carlo Calenda non ha minimizzato le difficoltà della congiuntura. “Sarà un anno duro ha detto agli imprenditori bergamaschi -. La globalizzazione non è stata lineare o semplice. Va governata, come ci insegnano le criticità che accompagnano ogni decisione politica, dal Ttip, di cui resto sostenitore, al Mes per la Cina, un dibattito surreale”, per non citare gli esempi italiani, dalla Tap alla crisi Ilva. “È difficile investire in un clima di incertezza, ma questa direzione deve essere prioritaria per le imprese - ha aggiunto -. Il governo deve contribuire a introdurre maggiore razionalità in questo processo. L’abbiamo fatto con il piano nazionale industria 4.0 - ha aggiunto -. Sarà tecnologicamente neutro, con obiettivi facilmente identificabili e valutabili, con un meccanismo orizzontale di incentivi automatici”. L’obiettivo è fare massa critica evitando sovrapposizioni: “a ogni competence center - ha precisato il ministro - sarà assegnata una competenza settoriale specifica”.
E sul tema legato alla fiscalità della contrattazione aziendale, ha confermato: “aumenteremo tetti e soglie per rafforzare lo scambio salario produttività. Non vogliamo entrare nelle trattative tra aziende e sindacati, questo è il ruolo che ci compete”.
© Riproduzione riservata