Economia

L’innovazione dei prodotti può accelerareil rilancio dei consumi

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CONSUMER & RETAIL SUMMIT

L’innovazione dei prodotti può accelerareil rilancio dei consumi

Focus su liberalizzazioni del commercio, nuovi trend nel settore del largo consumo e sui cambiamenti in corso sia sul versante dei prodotti sia su quello dei servizi e della comunicazione. Sono i temi della decima edizione del Consumer & retail summit, che si è tenuto oggi nella sede del Sole 24 Ore, e promosso dal Gruppo 24 Ore con la collaborazione di Gdo Week e Mark Up. A far da filo conduttore del summit è l'innovazione come base dei prodotti proposti sul mercato e dei servizi offerti al consumatore.

«Innovare è una necessità – per Alberto Zunino, partner & managing director di Boston consulting group –. Bisogna rompere gli schemi, immaginare il futuro e guardare a 3-5 anni. Negli Stati Uniti, un consumatore ogni cinque cerca nuovi prodotti».

Sui consumi Alessandro D’Este, amministratore delegato Ferrero Italia commerciale, sostiene che «stentano a decollare per ragioni demografiche, economiche e di politiche di bilancio. Le aziende di marca dovrebbero puntare sulla qualità certificata, su innovazione, investimenti in media e su differenziazione di valore, attraverso una diversificazione sostenibile».

L’ad di Ferrero Commerciale spiega che serve una semplificazione della catena: sono troppi 350 punti di consegna solo per la grande distribuzione organizzata. Troppi anche i cinque livelli di organizzazione.

Per migliorare il sistema della Gdo, D’Este chiede al Governo meno tasse e non aumentare l'Iva, ai retailer di selezionare fornitori di qualità e, infine, all'impresa di essere seria, di fare innovazione vera.

In tema di liberalizzazione del commercio, Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, spiega che sono state volute dall'Unione Europea, che le ha chieste con forza al governo italiano, ma che l'industria le deve sostenere. Il numero uno di Federdistribuzione ricorda che «le aperture domenicali nel commercio sono necessarie e un servizio al consumatore. Sull'ipotesi di un ritorno con Confcommercio, emersa durante il dibattito, Cobolli precisa che «non c'è alcuna possibilità di tornare insieme. Mai ridare potere sulle liberalizzazioni a enti locali e ritornare nelle mani di Regioni e Comuni, basti vedere la proposta demenziale del comune di Firenze».

Enrico Postacchini, componente giunta per le politiche commerciali di Confcommercio, replica che l'associazione delle imprese «vuole un equilibrio che punti a salvaguardare la peculiarità italiana di avere negozi di piccole medie dimensioni, per tutto il territorio».

«Dopo cinque anni – interviene Maria Grazia Gabrielli, segretario generale Filcams Cgil – dall’introduzione delle liberalizzazioni, il risultato è modesto, con un aumento di part-time, di contratti a tempo indeterminato e dell’utilizzo di voucher, che non consentono ai giovani di avere una prospettiva per il futuro».

Massimiliano Dona, segretario generale Unione nazionale dei consumatori, sostiene che l’innovazione vada accompagnata a strumenti per «educare i consumatori e per renderli più consapevoli. Sul potere delle liberalizzazioni i consumatori non possono dipendere dall'indole degli amministratori locali».

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