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Tabacco: Jti rilancia gli investimenti in Italia

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Tabacco: Jti rilancia gli investimenti in Italia

Japan Tobacco International rilancia sulle coltivazioni di tabacco italiane. Con un nuovo accordo che porta a 620 milioni l'investimento della multinazionale fino al 2020. Come lo zucchero anche per il tabacco italiano la strada del declino sembrava segnata. Con l'avvio della riforma della Politica agricola e la fine dei premi Ue ,infatti, ci sono stati crolli di tutti i tipi di coltivazione nelle principali regioni (-33% in Umbria, -43% in Veneto e -65% in Campania). Poi dal 2013 è iniziata la graduale ripresa con un aumento delle superfici investite (oltre 15mila ettari) e una produzione che nel 2015 ha raggiunto 60mila tonnellate con un balzo del 53% rispetto al 2012. Oggi nel settore operano 3mila aziende agricole e la resa media per ettaro è cresciuta del 17% con un aumento dei ricavi medi di mille euro. Una ripresa sostenuta anche dalla fiducia accordata alle produzioni italiane dalle multinazionali .
E oggi Japan Tobacco International (Jti) ha siglato un nuovo accordo con il ministero delle Politiche agricole per l'acquisto di tabacco di qualità made in Italy. La novità è un piano quadriennale (2017-2020) che si traduce in altri 160 milioni per il settore e che porta così a 620 milioni il totale degli investimenti.
Boschi: investimenti stranieri in 3 anni passati da 12 a 76 miliardi
Un segnale importante della ritrovata attrattività dell'Italia , come ha sottolineato il ministro per le Riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi che ha ricordato l'impennata negli ultimi tre anni da 12 a 76 miliardi degli investimenti stranieri. L'impegno ormai decennale di Jti a favore della tabacchicoltura italiana ha visto il coinvolgimento di oltre 1.700 addetti all'anno e l'acquisto di 128mila tonnellate per un valore complessivo dal 2005 di 460 milioni. La nuova intesa , finalizzata a garantire una maggiore stabilità alla filiera italiana, punta sullo sviluppo qualitativo, quantitativo e soprattutto sostenibile. Sono previsti infatti programmi specifici per garantire buone pratiche agricole, del lavoro e standard agronomici minimi.
Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina che ha siglato l'intesa con il presidente della Regione Western Europe di Jti, Vassilis Vovos, ha sottolineato la nuova prospettiva aperta dall'investimento pluriennale e soprattutto l'impegno a uno sviluppo del settore nel segno della sostenibilità che viaggia in tandem con la competitività. Per Martina a garantire il successo della filiera tabacchicola c'è il forte ancoraggio ai territori legato alle reti globali. PierCarlo Alessiani, presidente e amministratore delegato di Jti in Italia, da parte sua, ha affermato che «Jti ha siglato questo accordo perché consapevole di come il settore tabacchicolo italiano rappresenti un'eccellenza e un comparto produttivo molto importante per il nostro Paese.
Guidi: un modello da esportare in altri settori
Un accordo per la prima volta quadriennale che permette di assicurare un'ulteriore e concreta stabilità alla filiera». Un modello che secondo il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi , fa leva sulla capacità di aggregazione e sul mix di qualità e prezzo ed è riuscito a far uscire il tabacco dal cono d'ombra. Per questo potrebbe essere replicato in molti altri settori, a partire da quello bieticolo-saccarifero.

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