Economia

Portovesme, un precontratto per «salvare» Alcoa

  • Abbonati
  • Accedi
Industria

Portovesme, un precontratto per «salvare» Alcoa

L’Alcoa di Portovesme (Ansa)
L’Alcoa di Portovesme (Ansa)

Un precontratto per evitare che lo stabilimento Alcoa di Portovesme venga smantellato ma passi temporaneamente, e in attesa di una nuova collocazione, a Invitalia, l'interesse di nuovi investitori che possano rilevarlo e il sostegno ai lavoratori che dal 31 dicembre resteranno senza ammortizzatori sociali. Sono i punti salienti dell'ultimo incontro tra organizzazioni sindacali e istituzioni regionali per affrontare i problemi legati al futuro della fabbrica di alluminio primario del Sulcis Iglesiente ferma da qualche anno. Nel corso del vertice è emerso che «prosegue la procedura prospettata nell’ultimo incontro di Roma con il ministro Carlo Calenda», cioè l'intervento di Invitalia per evitare lo smantellamento degli impianti da parte di Alcoa e per trovare un possibile investitore disposto a far ripartire lo smelter di Portovesme.

«Alcoa invierà un precontratto, da sottoporre al ministero e Invitalia – fanno sapere dalla Regione -. Il termine indicato dal Ministro per questa fase è fine ottobre». Nel corso dell'incontro alcuni passaggi su bonifiche ambientali e interventi di risanamento i cui costi, chiariscono alla Regione «restano in carico alla multinazionale statunitense». Non solo: «Invitalia si è organizzata per effettuare la due diligence nello stabilimento. Sul fronte delle iniziative per trovare un nuovo investitore, è emerso che un gruppo industriale ha confermato il suo interesse. Si sta anche procedendo con i contatti preliminari con altri soggetti industriali potenzialmente interessati».

A indicare i nomi degli eventuali investitori sono i sindacati: «Abbiamo appreso dai responsabili della Regione – scrive in una nota Rino Barca, segretario regionale della Fim Cisl assieme ai delegati della Rsu - che la multinazionale “Sider Alloys” ha incontrato nei giorni scorsi il Governo al quale ha manifestato il proprio interesse per l'acquisizione dello stabilimento assicurando di detenere una linea di credito adeguata e la giusta strutturazione per poter eventualmente produrre alluminio. La multinazionale si è presentata all'incontro insieme ad un altro partner industriale di nome Trasteel». Una certa attenzione è stata riservata anche al problema dei lavoratori dell'indotto e appalti che dal 31 dicembre si ritroveranno senza ammortizzatori sociali. E su cui i sindacati hanno sollecitato celerità e tempi certi. La soluzione, in questo caso, almeno a sentire la Regione dovrebbe arrivare dagli strumenti messi a disposizione dal decreto interministeriale delle cosiddette “Zone di crisi complesse”. «Lo schema preciso delle singole misure – fanno sapere gli amministratori regionali - sarà messo a punto nel dettaglio, ed illustrato nei prossimi incontri, non appena il governo adotterà il nuovo decreto sulle Aree di crisi complessa, in modo da consentire interventi coerenti ed adeguati».

© Riproduzione riservata