Economia

Il ministro Galletti sull’Ilva: l’azienda rispetta tutti i…

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TARANTO E LA QUESTIONE AMBIENTALE

Il ministro Galletti sull’Ilva: l’azienda rispetta tutti i limiti di legge

«Se io avessi la consapevolezza che c'è un rischio per i cittadini di Taranto dovuto all'Ilva, sarei il primo a chiudere l'Ilva. Assolutamente giusto, quindi, che il sindaco di Taranto abbia chiesto chiarezza sui dati ultimi perché noi dobbiamo dare la massima garanzia e certezza. D'altra parte, noi abbiamo diminuito la produzione Ilva da più di 9 milioni a 6 milioni, abbiamo ambientalizzato per centinaia di milioni e c'è un monitoraggio molto determinato che ci dice che oggi sono rispettati tutti i limiti di legge. Io mi muovo su questo, non su altro».

Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ieri a Taranto, ribadisce la linea del Governo sull'Ilva. E lo fa all'indomani della presentazione del rapporto della Regione Puglia, che parla di eccesso di malattie e morti dovuto alla produzione del siderurgico, della decisione del governatore pugliese Michele Emiliano di impugnare alla Corte Costituzionale l'ultima legge sull'Ilva, e della volontà del sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, di firmare a breve un'ordinanza di chiusura degli impianti se il ministero della Salute dovesse validare scientificamente i dati della Regione oppure non dovesse rispondere alla richiesta di chiarimento avanzata (ora però, su imput del ministro Beatrice Lorenzin, tutto il rapporto è al vaglio dell'Istituto superiore di sanità). Condividendo la linea assunta dal sindaco di Taranto, il ministro, dopo aver detto giorni fa ad Emiliano che i dati del rapporto erano superati in quanto oggi la situazione è migliorata, sottolinea che «chiunque può capire». Perchè, specifica, «se io misuro la mortalità oggi a Taranto e in qualsiasi altra città d'Italia, non voglio fare il caso di Taranto, quel dato non può già essere il risultato degli ultimi due anni. È il risultato di un periodo molto lungo».
Emiliano, anch'egli ieri a Taranto, rilancia invece le conclusioni dello studio e dichiara: «I dati sono là, poi ognuno interpreta come meglio preferisce». Emiliano, che domani tornerà a Taranto per rilanciare insieme al consiglio nazionale dell'Ordine degli ingegneri la sua proposta di decarbonizzare l'Ilva per abbattere le emissioni, torna quindi su un tema già sollevato: l'assenza totale di dialogo tra Regione e Governo sull'Ilva. «Io sono presidente da più di un anno e non è mai stato possibile fare una riunione col Governo sulla questione dell'Ilva - dichiara -. Non è possibile discutere quello che sta accadendo. Il fatto che io prenda delle posizioni, non so, forse troppo autonome e indipendenti e sia questa la ragione per cui non si parla col presidente della Regione, mi sembra un'esagerazione». Dopodichè Emiliano lancia una “provocazione”: «Se il problema sono io, o il Governo ha un problema personale a parlare con me, posso anche dimettermi da presidente della Regione Puglia».
«Taranto non merita polemiche - replica a distanza Galletti -. Non si faccia polemica politica sulla pelle dei cittadini di Taranto. Che credono solo ai fatti dopo 20-30 anni di disastri ambientali. E sull'Ilva - prosegue - appare ormai chiaro a tutti che il nuovo piano di vendita mette al centro la problematica ambientale, la salvaguardia ambientale».
All'Ilva, infine, rinnovato il consiglio di fabbrica dopo tre giorni di urne aperte (da mercoledì a venerdì pomeriggio). La Uilm si è riconfermata primo sindacato in fabbrica con 3.923 voti e 34 delegati eletti, la Fim Cisl seconda con 2.560 voti e 23 delegati, l'Usb il terzo con 1.505 voti e 12 delegati, la Fiom Cgil il quarto con 1.330 voti e 12 delegati - lo stesso numero di rappresentanti dell'Usb - mentre la Fimisc ha riportato solo 13 voti e non eletto alcun delegato. Alle urne sono andati 9.501 lavoratori su 11.068 in organico. Ottantuno i delegati eletti.

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