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Sfida russa per l’arredo italiano

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Sfida russa per l’arredo italiano

Ansa
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Le statistiche ufficiali descrivono un mercato russo ancora molto difficile per le esportazioni di arredo-design made in Italy. Nel primo semestre dell’anno, secondo i dati elaborati da FederlegnoArredo (Fla) le vendite verso Mosca sono scese di un ulteriore del 18,6%, dopo il crollo del 27,1% registrato nel 2015 e dell’11% del 2014. Dal terzo posto raggiunto nel 2013 – all’interno della classifica dei mercati di sbocco per il settore – la Russia è scivolata al settimo, con 226 milioni di importazioni dall’Italia tra gennaio e giugno di quest’anno.

Ma gli stessi numeri, analizzati in profondità, raccontano qualcosa di più: raccontano un Paese che – nonostante la crisi economica degli ultimi anni, legata principalmente al crollo del rublo e del petrolio – conta ancora 26 milioni di cittadini benestanti, che rappresentano il principale bacino di clienti del mobile italiano e che meno degli altri hanno risentito della perdita di potere d’acquisto. Non solo: le perdite hanno interessato tutti i fornitori della Russia perciò l’Italia resta al secondo posto tra i Paesi da cui Mosca ha importato prodotti di arredamento nel 2015, con una quota del 22% che, sebbene in valori assoluti sia diminuita, in termini percentuali ha tenuto meglio dei principali competitor, tra cui la Cina (primo fornitore della Russia per il settore), che in un anno ha perso il 50% di export.

L'EXPORT DI MOBILI IN RUSSIA
Gen-Giu 2016. In milioni di euro

I russi dunque, fa notare il presidente di Fla Roberto Snaidero, continuano ad apprezzare il made in Italy, soprattutto nel segmento del classico, e sarebbe perciò un errore strategico abbandonare questo mercato.

Per questo 230 aziende italiane dell’arredo-design (su un totale di circa 300 espositori) si presentano anche quest’anno all’appuntamento con i Saloni WorldWide organizzati da oggi a sabato al Crocus Expo di Mosca da FederlegnoArredo, che da 12 anni porta in Russia una selezione delle imprese presenti al Salone del Mobile di Milano. Siamo lontani dai numeri degli anni d’oro, ammette Snaidero, presidente anche dei Saloni: gli espositori nel 2014 erano 526 (di cui 454 italiani) e i visitatori 40.500, contro i 37.800 dell’anno scorso e gli oltre 30mila attesi quest’anno. «Ma ci siamo – aggiunge – e siamo combattivi. Perché siamo convinti che questo mercato possa dare ancora molto alle nostre aziende». Il calo di esportazioni rimane forte, ma sta rallentando e le previsioni economiche del Fondo Monetario Internazionali prevedono un inizio di ripresa dell’economia russa a partire dal 2017. «Per allora dobbiamo essere pronti – chiosa Snaidero –. Non possiamo permetterci di andarcene e lasciare lo spazio ai competitor».

LA QUOTA DI MADE IN ITALY IN RUSSIA

Dello stesso avviso Luciano Colombo, titolare della Annibale Colombo, specializzata nel mobile classico di alta gamma (12 milioni di fatturato e una quota export del 90%): «Non è finita qui e ho fiducia che la Russia si riprenderà. Siamo qui da 22 anni e per noi rimane primo mercato, insieme all’Arabia Saudita e c’è ancora spazio per crescere, soprattutto nel segmento dei progetti». Anche Calligaris, azienda friulana di design, è in Russia da 20 anni: «In due anni e mezzo abbiamo perso quasi il 45% – dice il presidente Alessandro Calligaris – ma negli ultimi mesi la situazione è migliorata e abbiamo recuperato un 65-70%. Siamo fiduciosi e aspettiamo in fiera tutti i nostri partner russi». Segnali di miglioramento, negli ultimi mesi, anche per Scavolini, marchio di cucine e bagni made in Italy che in Russia conta 60 punti vendita: «Fino a tre anni fa la Russia si contendeva il primato del nostro export con gli Stati Uniti – spiega l’ad del gruppo marchigiano, Fabiana Scavolini –. Oggi la situazione è molto cambiata ma da un po’ di tempo ci sembra che stia migliorando. Abbiamo continuato a investire e aprire punti vendita confidando nella fine della crisi economica. Anche per questo siamo in fiera e aspettiamo i nostri partner».

In collaborazione con l’Agenzia Ice, FederlegnoArredo ha lavorato in questi mesi per portare in fiera delegazioni di buyer selezionati da tutta la Russia e dalle confinanti repubbliche ex sovietiche. Consapevoli che l’Italia, spiegano dall’Ice, è il primo partner della Russia nel settore dei mobili di altagamma e che viceversa la Russia resta il principale mercato emergente per il settore. Anche se (secondo l’ultimo rapporto Bello e Ben Fatto di Csc Prometeia) il suo peso è destinato a ridimensionarsi, con un peso sull’export di prodotti di arredo “belli e ben fatti” che nel 2021 scenderà al 7% dal 10% del 2014.

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