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In Sardegna Energit prepara licenziamenti collettivi per 30 addetti

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In Sardegna Energit prepara licenziamenti collettivi per 30 addetti

Dopo i contratti di solidarietà, l’avvio della procedura per i licenziamenti collettivi. Non sembra esserci pace per i lavoratori della Energit, azienda presente a Cagliari e impegnata nel campo dell’energia. L’annuncio pochi giorni fa, durante l’incontro nella sede della Confindustria del capoluogo sardo: i rappresentanti dell’azienda hanno comunicato alle organizzazioni sindacali «l’avvio di una procedura di riduzione dell’organico già prevista all’interno di un programma di risanamento e rilancio aziendale».

Ossia licenziamento per una trentina di persone. La decisione arriva a due mesi dalla scadenza del contratto di solidarietà e fa parte del piano di rilancio annunciato a luglio dalla stessa azienda. «Il piano, partito con la ristrutturazione societaria che da inizio anno sta portando Energit ad uscire dalle secche della crisi che in 10 anni aveva visto succedersi alla guida della società tre diversi gruppi – fa sapere Energit con una nota – è diretto a garantire migliori condizioni di equilibrio industriale in modo da procedere più speditamente al riposizionamento sul mercato italiano».

Non è tutto: «L’azienda, oggi, sta facendo uno sforzo finanziario decisamente importante – prosegue la nota – in quanto, a vantaggio dei lavoratori, sta anticipando la quota di pertinenza dell’Inps e sta rinunciando, come da prassi consolidata, al proprio 25% previsto dal contratto di solidarietà». Immediata la reazione delle organizzazioni sindacali che hanno respinto la decisione di «licenziare 30 dei 42 lavoratori» e annunciano l’avvio di una mobilitazione.

«Energit è un’azienda che opera in un mercato che presenta molte opportunità in ragione delle imminenti ulteriori aperture del mercato elettrico e può riprendersi solo grazie alle tante professionalità presenti al proprio interno – scrivono i rappresentanti Rsu e i sindacati di categoria –. 42 persone che arricchiscono un panorama industriale che proprio nel settore energetico potrebbero aiutare l’intero sistema sardo e recuperare la competitività che viene a mancare all’industria sarda».

Da qui l’appello alle istituzioni regionali affinché si apra un «tavolo di verifica e confronto con l’Assessorato all’Industria, al lavoro e col Governatore Pigliaru».

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