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Dai mangimi alla birra a «km zero» del Lago Trasimeno

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Dai mangimi alla birra a «km zero» del Lago Trasimeno

Investirà tre milioni nei prossimi due anni, sia per rilanciare la propria attività industriale e commerciale che per potenziare la filiera ad essa collegata. A questo scopo poi, anche attraverso il progetto appena avviato del “Bollino di provenienza del Trasimeno”, destinerà direttamente risorse per almeno un milione, contando anche sulla collaborazione delle istituzioni e di altre imprese umbre.

È la Giardini Spa di Castiglione del Lago (Perugia), storica azienda di produzione di mangimi e alimenti per animali, fondata nel 1952 da Pasquale Giardini. Ora alla guida dell’attività, che ha un giro d’affari di 15 milioni di euro, e 50 dipendenti che lavorano principalmente nel sito produttivo inaugurato nel 1976, c’è Cristian Giardini, rappresentante della terza generazione della famiglia proprietaria.

A lui il compito di rafforzare la stabilità dell’azienda in una fase difficile come quella attuale, e puntare a realizzare un nuovo percorso di crescita e sviluppo per un realtà che ha lontane radici con il territorio in cui è nata. «Siamo tra le imprese leader di mercato nel Centro Italia – ricorda il presidente della Giardini – arrivando a vendere i nostri prodotti a marchio Giardini, Muratori, StarDog e Horse Power dalla Liguria alla Campania. Per ora , utilizzando sempre materie prime a km zero, dal grano all’orzo fino all’avena e al girasole, siamo alla piena capacità produttiva delle nostre linee, ma l’obiettivo per il prossimo futuro è quello di ampliare sia i volumi (ora a 400mila quintali annui) che la nostra presenza all’estero. Avevamo avviato buone intese in Nordafrica – ricorda Cristian Giardini, che è anche membro del Gruppo nazionale dei Giovani Assalzoo e di Confindustria Perugia – ma le rivolte recenti e l’instabilità nell’area, in particolare in Tunisia e poi in Libia ci hanno fatto fermare. Contiamo però di riprendere i progetti di espansione già messi in campo».

Nel frattempo, l’azienda perugina sta investendo anche per diversificare la propria produzione e l’offerta sul mercato. Tra le scelte già decise quella di sostenere la crescita delle attività della “Birra Lake”, prodotto artigianale di Castiglione del Lago in vendita da un anno e che sta raccogliendo consensi dai consumatori. Tanto che Giardini e gli altri azionisti della società proprietaria del marchio, puntano a triplicare l’offerta entro il 2017. La birra in questione è realizzata anche con l’apporto della “fagiolina del Trasimeno”, un gioiello agroalimentare locale che è stato rilanciato negli ultimi anni, e che adesso vede 14 aziende al l’opera sul territorio, tutte riunite in un consorzio che riesce a vendere sia in Italia che in Europa, Germania in testa. Sia il Consorzio della fagiolina che l’azienda che produce la birra, insieme ad altre 13 imprese che producono carni, olio, vino, cereali , alimenti zootecnici , pesce ma anche mobili e attrezzature artigianali, hanno aderito da giugno al “Bollino di provenienza del Trasimeno”. Promosso sempre dalla Giardini, il nuovo marchio registrato punta a identificare con il lago, l’Umbria – simboleggiata dal cuore verde – e l’Italia, con le produzioni di eccellenza dell’area locale, valorizzandone le qualità e le caratteristiche uniche e distintive. «L’idea è piaciuta - spiega l’imprenditore umbro - e già nei prossimi mesi saranno distribuite 50 mila confezioni di vari prodotti recanti il Bollino verde, con tanto di tricolore centrale. Speriamo che sia i Comuni del Trasimeno che la Regione comprendano la portata del progetto e ci sostengano».

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