Economia

Fondi Ue, via alla programmazione 2014-2020

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UNIONE EUROPEA

Fondi Ue, via alla programmazione 2014-2020

È partita con un po’ di ritardo ma è finalmente decollata la programmazione dei fondi Ue per il periodo 2014-2020. A 33 mesi dal fischio d’inizio sono stati pubblicati 397 bandi da parte delle Regioni rispetto ai 96 di un anno fa. Tutte hanno pubblicato bandi e su 39 Programmi operativi regionali (Por) ben 36 hanno già emesso avvisi. I tre che mancano all’appello entreranno invece nel vivo entro la fine del mese.

Lo rivela la fotografia con il fermo immagine al 30 settembre scattata dall’Osservatorio Il Sole 24 Ore-Gruppo Clas che ha passato in rassegna i bandi per il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fse (Fondo sociale europeo) pubblicati online dalle Regioni in nome della trasparenza caldeggiata dal governo e dalla Commissione Ue. Per un avviso su tre le gradutorie sono già state pubblicate, per poco più della metà l’istruttoria è ancora in corso, mentre il 13% è possibile presentare una domanda di finanziamento. I margini di azione sono però ancora molti, se si pensa che finora sono stati finora messi sul piatto 3,4 miliardi, pari al 9,5 per cento della dotazione totale fino al 2020, con differenze significative tra le regioni.

In testa per dotazione finanziaria figura la Lombardia, che ha messo in campo 729 milioni per un totale di 33 bandi complessivi. Per il Fesr la regione ha già destinato il 34% delle risorse previste per i sette anni, mentre per il Fse la quota arriva al 40% del totale. Nella classifica della dotazione seguono Sicilia, Lazio, Veneto e Piemonte. La Toscana primeggia invece per numero di avvisi (58), seguita da Friuli Venezia Giulia (48)e Veneto (35). «La macchina è in movimento – sottolinea l’economista di Gruppo Clas Chiara Sumiraschi – e la ricognizione mette in luce come in questa programmazione non sono solo i soliti noti ad attrezzarsi per consentire alla programmazione di entrare nel vivo. Va detto inoltre che la performance dipende anche dalle tempistiche diverse di approvazione dei programmi da parte della Commissione Ue».

L’ISTANTANEA
La performance dei programmi operativi della programmazione 2014-2020 e la classifica regionale (Fesr e Fse) Dati aggiornati al 30 settembre 2016. (Fonte: Osservatorio Il Sole 24 Ore- Gruppo Clas)

Dal punto di vista dei contenuti spiccano in particolare i bandi dell’obiettivo tematico dedicato a ricerca, sviluppo e innovazione finanziato con i fondi Fesr. Qui due terzi delle risorse sono state attivate da Emilia Romagna, Lombardia e Fesr Piemonte. In oltre due bandi su tre i beneficiari sono le imprese, mentre in un caso su dieci l’avviso è rivolto direttamente a organismi di ricerca, enti pubblici, poli di innovazione o cluster tecnologici.

Tra gli interventi finanziati figurano in pole position gli interventi di sperimentazione e adozione di soluzioni innovative nei processi, prodotti e formule organizzative, ma anche voucher per la creazione di impresa e start up innovative e sostegno per le attività di Ricerca e Sviluppo. Grande attenzione tra i bandi pubbblicati va anche alla competitività e all’internazionalizzazione, dove in oltre tre casi su quattro i beneficiari sono le imprese.

I programmi Fse Bolzano e quelli Fesr di Trento e Abruzzo non hanno finora pubblicato avvisi. A Bolzano il primo bando sarà deliberato dalla giunta provinciale l’8 novembre e riguarderà la formazione continua con una dotazione di 4 milioni. Sono inoltre sulla rampa di lancio iniziative sull’occupazione giovanile e femminile con lo strumento dei voucher. A Trento per fine mese è prevista la pubblicazione di un avviso da 4 milioni per nuove imprese innovative e verso fine anno sarà possibile presentare le domande per finanziare investimenti materiali e immateriali per la competitività. In Abruzzo è in arrivo un bando da 15 milioni per ricerca e innovazione.

Fin qui la performance, ma in generale, conclude Sumiraschi, «servirebbe uno sforzo aggiuntivo sul fronte della trasparenza. In alcuni casi trovare traccia di un bando è un vero percorso a ostacoli. Una maggiore trasparenza può essere utile per consentire agli utenti di cogliere le opportunità dei fondi Ue che rappresentano una risorsa significativa in tempi di crisi».

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