Economia

Dalla vernice alla pasta, ecco come i giovani declinano il modello 4.0

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Dalla vernice alla pasta, ecco come i giovani declinano il modello 4.0

  • – di V.V.

Innovazione, start up, industria 4.0 rappresentano il mantra del convegno annuale dei Giovani imprenditori di Confindustria che si è svolto negli ultimi due giorni a Capri. Dal palco, come in platea e nel parco del Quisisana, gli imprenditori under 40 si confrontano su progetti che in azienda e in famiglia, talvolta hanno richiesto un braccio di ferro con le generazioni precedenti, in altri casi sono stati condivisi tra padri e figli. E si interrogano sugli effetti che, sugli investimenti, produrrà l’iperammortamento previsto dalla nuova Legge di Stabilità.

Luca Donelli, 34 anni, presidente dell’azienda omonima che ha sede in Lombardia, parla di investimenti in corso per 2 milioni di euro per migliorare i processi di “metallizzazione e verniciatura dei fitting” (in altre parole trattamenti di protezione e verniciatura con metallo di impianti e di tubi curvi) e di un grande impegno di tipo “4.0” per monitorare l’attività nei principali stabilimenti. La Donelli di Legnano si occupa infatti di verniciatura, coibentazione, e manutenzione di piattaforme offshore, centrali elettriche, poli chimici e petrolchimici. «Parliamo molto di industria 4.0 - osserva Donelli che tra l’altro è nella squadra del presidente Marco Gay e membro di YesforEurope - penso che questo paradigma in ciascun settore vada declinato in maniera diversa. Ci stiamo lavorando, questo è un percorso da attuare nel tempo».

«L’industria della pasta – aggiunge Susanna Moccia, presidente dei Giovani della provincia di Napoli – è un settore maturo e tradizionale per eccellenza: eppure, riteniamo sia necessario mentre recuperiamo processi di produzione addirittura “antichi”, allo stesso tempo impegnarci in progetti di forte innovazione».

La Fabbrica della Pasta di Gragnano da luglio ha adottato, per prima in Italia a quanto pare, una nuova tecnologia per la chiusura delle confezioni che sposa in pieno i principi della Fabbrica 4.0. Si tratta di un metodo innovativo per la spillatura della confezione che garantisce maggiore precisione, produttività e sicurezza sul lavoro, oltre a consentire un notevole risparmio di energia elettrica e spazio.

Ma innovazione è non solo quella che utilizza tecnologie. Innovativa è anche la start up Boutique Sardinia Design 1850 che, dal Sulcis Inglesiente, regione depressa a causa delle sue crisi industriali, produce arredo di lusso. «Usiamo legni di mare, sabbie, ma anche oro e pietre preziose – racconta Daniele Casti, 26 anni – il nostro obiettivo è valorizzare il nostro territorio e gli artigiani della nostra terra. Il mercato, a un anno e mezzo dall’avvio sembra darci ragione». Dopo una breve fase di promozione all’estero, arrivano commesse da Montecarlo, Dubai, Londra. «Sono convinto che questa nicchia di mercato vada presidiata», conclude Casti.

La Ecoplast che a Foggia produce imballaggi in carta e in plastica per i settori dell’automotive e del petrolchimico punta a costruire prodotti intelligenti. «Collaboriamo con il Politecnico di Bari e con centri di ricerca privati alcuni dei quali nati come spin off di ricerca – dice Nicola Altobelli, direttore commerciale – speriamo in tempi brevi di poter realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati». Ecoplast è l’unica azienda in Europa che rimanendo sempre in Italia ha realizzato negli anni molti investimenti. «La continuità delle innovazioni - aggiunge il giovane Altobelli – perseguita mentre i nostri competitors negli anni scorsi delocalizzavano in Paesi a basso costo di manodopera, ci dà un vero vantaggio. I nuovi progetti di industry 4.0 e le opportunità offerte dalla legge di Stabilità ci aiuteranno a mantenere anzi ad accrescere la nostra competitività».

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