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Logistica, l’Italia perde terreno

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CONFCOMMERCIO/AMBROSETTI

Logistica, l’Italia perde terreno

(LaPresse)
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Carenza di infrastrutture per il trasporto di merci e persone e arretratezza logistica stanno allontanando l’Italia dagli scambi internazionali e dall’Europa. «Per via delle inefficienze logistiche – avverte Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio – perdiamo circa il 2% di Pil, pari a 34 miliardi di euro l’anno. Un vero e proprio autogol per la crescita. Stiamo cedendo traffici su mare e su gomma ai principali competitor europei e a vantaggio dei Paesi dell’Est. Serve una svolta».

L’allarme risuona a Cernobbio (Como) all’apertura del Forum internazionale su trasporti e logistica organizzato su due giornate, ieri e oggi, da Confcommercio e Conftrasporto. Il filo conduttore della prima giornata di lavori è presto detto: sulla connessione e sull’accessibilità dei territori, sull’adeguamento infrastrutturale e sul miglioramento della qualità dei servizi di trasporto si gioca una partita decisiva per la crescita e il futuro del Paese.

TRASPORTO MERCI: NOI E GLI ALTRI
Traffico merci. Variazione % volumi trasportati 2010-2014. (Fonte: Elaborazioni Osservatorio Conftrasporto-Isfort su dati Eurostat 2016)

«Sabato scorso a Capri – dice il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè – il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha lanciato ai sindacati la proposta di un patto fra gli attori della fabbrica. Noi diciamo che serve un patto anche per la logistica, perché senza un efficiente sistema di distribuzione delle merci i prodotti restano bloccati nelle fabbriche». Chiarisce Sangalli: «Chiediamo – incalza il presidente di Confcommercio – un piano strategico per i trasporti e la logistica, con l’istituzione di un coordinamento nazionale che si concentri sulle opere e sugli interventi necessari al rilancio del settore e del Paese; per un autotrasporto italiano che sia messo in condizione di giocare ad armi pari con la concorrenza estera (in particolare dell’Est, ndr); per un trasporto ferroviario che sia uniforme e moderno su tutto il territorio nazionale; per un sistema marittimo più forte».

TRASPORTO MERCI: NOI E GLI ALTRI
Traffico merci. Variazione % volumi trasportati 2010-2014. (Fonte: Elaborazioni Osservatorio Conftrasporto-Isfort su dati Eurostat 2016)

Oggi a Cernobbio è atteso il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che potrebbe fornire delle prime risposte. Per il momento parlano le cifre, quelle presentate ieri da Mariano Bella, direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio. Quando il Pil cresce dell’1% in Italia, spiega lo studio, il volume di merci trasportato cresce dello 0,9% in media; quando il Pil si riduce dell’1% in Italia, il volume delle merci trasportate nell’anno si riduce del 3,5 per cento. Quindi, in Italia il volume di merci trasportate distrutto durante le fasi recessive non viene recuperato durante quelle espansive. Cosa che non accade ad esempio in Germania, dove a una crescita dell’1% equivale un aumento del trasporto merci del 3% e a una contrazione del Pil dell’1% fa seguito una flessione del trasporto merci del 2,1 per cento. «Le performance dei trasporto e della logistica – chiude Sangalli – sono un indicatore significativo dello stato di salute della nostra economia. Perché ne determimano la competitività sistemica. Dobbiamo prendere atto della realtà: nonostante la centralità dell’Italia nel Mediterraneo, siamo ai margini degli scambi. È il momento di invertire la rotta».

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