Economia

Dossier Disco verde per la ricollocazione

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. 34 articoli I nuovi lavori

    Disco verde per la ricollocazione

    • –di

    Arriva il grande debutto delle politiche attive del lavoro. Per novembre prossimo è prevista infatti la prima, vera sperimentazione dell’istituto della ricollocazione, tra le novità più interessanti della rivoluzione voluta dal governo con il Jobs Act. Riguarderà un campione di 10mila persone - scelte tra quante aderiranno volontariamente alla proposta di assegno - rappresentativo dell'universo dei potenziali utenti della misura.

    Persone in cerca di occupazione con determinate caratteristiche riceveranno pertanto un “bonus” per accedere a servizi finalizzati al reinserimento nel mondo del lavoro. Bonus che sarà modulato a seconda del diverso grado di “occupabilità” del singolo fruitore, tenuto conto anche delle condizioni di contesto, come per esempio le coordinate geografiche. L'utente potrà scegliere se rivolgersi a un operatore pubblico (i centri per l'impiego) o privato (le agenzie per il lavoro).

    Le premialità in termini di benefici economici per gli operatori saranno principalmente ancorate al raggiungimento del risultato finale (la ricollocazione) e modulate anche a seconda della tipologia di contratto (sia esso un tirocinio o un vero e proprio contratto di lavoro dipendente) nonché della sua durata (dal rapporto di sei mesi a quello a tempo indeterminato). Una sfida cui il settore delle agenzie per il lavoro guarda con grande attenzione. «La ricollocazione – spiega Stefano Colli Lanzi, ad di Gi Group e vicepresidente di Assolavoro con delega alle Politiche attive - offre l’opportunità di cambiare radicalmente il paradigma attuale, con il definitivo passaggio da politiche passive a politiche attive per il lavoro. In questa fase, al di là da alcuni aspetti tecnici, ci sono almeno tre punti chiave da tenere in conto per favorire il percorso». Tre punti da cui, secondo il punto di vista degli operatorio di settore, potrebbe dipendere il successo dell’intero progetto. «Il primo – sottolinea Colli Lanzi – riguarda la condivisione dei dati, dai centri per l'impiego agli operatori privati, senza limiti che possano inficiare l’efficacia dei servizi messi in campo. La seconda attiene alla necessità di rendere automatico e senza costi aggiuntivi l'accreditamento sul piano regionale delle agenzie per il lavoro di tipo generalista già iscritte nell'albo del ministero del Lavoro». Il tutto senza perdere di vista la “qualità” del percorso compiuto. «Infine – conclude infatti Colli Lanzi - occorre da subito un sistema di monitoraggio per avere piena contezza dei risultati che si raggiungono, area per area, e una cabina di regia con il coinvolgimento degli operatori privati, attraverso la propria rappresentanza associativa, ovvero Assolavoro».

    © Riproduzione riservata