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Dossier L’alleanza con le Apl spinge la crescita

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    Dossier | N. 34 articoli I nuovi lavori

    L’alleanza con le Apl spinge la crescita

    Il lavoro in somministrazione guadagna sempre maggiori spazi nelle aziende italiane medie e grandi. E, se si legge nei bilanci delle imprese che hanno scelto di ricorrere ai servizi di un’agenzia per il lavoro, ci si accorge che i soggetti produttivi che hanno scelto questa strada sono anche quelli che hanno le performance migliori.

    Lo rivela un’elaborazione condotta da Assolavoro a partire dall’Indagine della Banca d'Italia sulle imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi privati non finanziari con almeno 50 addetti. Il quadro che emerge è assolutamente eloquente. Tanto per cominciare, la quota di ore di lavoro in somministrazione sul totale delle ore lavorate nel 2015 ha raggiunto il 2,5%, evidenziando una leggera crescita rispetto al dato del 2014 (2,4%). Esiste poi una ben precisa “settorizzazione” del ricorso a lavoratori somministrati. In termini di incidenza sulla forza lavoro misurata in ore di lavoro prestate, la somministrazione pesa, così, per il 3,9% nell’industria in senso stretto, con un dato in crescita netta rispetto al 3,6 dell’anno precedente (2014) e ancor di più rispetto al 2013, quando le ore lavorate da occupati in somministrazione rappresentavano il 3,2% di quelle lavorate. Nel settore dei servizi l’incidenza delle somministrazione è invece inferiore, se misurata rispetto al totale delle ore di lavoro, con un indicatore che supera di poco l’1,5 per cento. Anche in questo caso si registra comunque nel 2015 un andamento in crescita rispetto agli anni precedenti, se si considera che nel 2013 la somministrazione pesava nelle grandi imprese dei servizi l’1,3% e nel 2014 l’1,4 per cento.

    Il legame tra performance e somministrazione

    Ed eccoci a un aspetto di particolare interesse: la crescita della somministrazione tra il 2014 e il 2015 viaggia di pari passo con un incremento del fatturato complessivo che secondo la rilevazione della Banca d’Italia è stato pari al 4 per cento. Dati che, secondo il presidente di Assolavoro Stefano Scabbio, «confermano che le imprese più competitive, più orientate all'export e con performance migliori hanno scelto come partner una agenzia per il lavoro. Per quanto riguarda la distribuzione del lavoro in somministrazione per settori si evince, poi, come vi sia complessivamente da parte delle agenzie la capacità di intercettare i segmenti di mercato in crescita e di rispondere tempestivamente alle esigenze che emergono». Se si guarda all’interno del segmento dell’industria in senso stretto, emerge un altro particolare interessante: c’è un minor utilizzo della somministrazione dove si esporta di meno. L’incidenza della somministrazione è pari al 3,1% del totale delle ore nelle imprese a più bassa propensione a esportare (fatturato esportato inferiore a un terzo di quello totale). Nelle imprese che esportano da un terzo a due terzi del fatturato, invece, l’incidenza media della somministrazione varia dal 4,6% al 4 per cento.

    Un comparto che corre veloce

    Ma che momento sta attraversando il mercato del lavoro in somministrazione? A luglio 2016 gli occupati misurati in termini di posizioni contributive Forma.Temp hanno superato le 407mila unità, dato più alto mai registrato da quando la formula è stata introdotta. Una performance rilevante non solo in ragione del valore assoluto raggiunto dagli occupati assunti con questo contratto, ma anche per la variazione significativa (+3,9%) evidenziata rispetto al mese precedente e rispetto allo stesso mese del 2015 (+7,2%). Nel secondo trimestre dell'anno, poi, gli occupati medi sono stati 375mila, per un incremento del 13,6% rispetto al trimestre precedente. Anche la dinamica tendenziale del secondo trimestre 2016 registra un andamento crescente: rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente il numero di lavoratori individuati come contribuenti da Forma.Temp è cresciuto, infatti, di circa 25mila unità (+7,4%), grazie soprattutto al lavoro in somministrazione a tempo indeterminato cresciuto di circa 18mila nuovi occupati (+80,7%), ma anche grazie alla contestuale crescita della componente del tempo determinato (+2,4%) pari a circa ulteriori 7mila addetti. Conseguentemente (sempre prendendo a riferimento la crescita tendenziale) sono cresciute nel secondo trimestre 2016 sia le ore lavorate (+3,9%) che l'imponibile Forma.Temp, ovvero la base retributiva del lavoro in somministrazione (+3,7%). Quali a questo punto le sfide che attendono il comparto? «L’avvio della sperimentazione della ricollocazione – risponde Scabbio - e il nuovo slancio da dare all'alternanza scuola–lavoro». E se, su quest’ultimo capitolo, le agenzie «svolgono già un ruolo di “ponte” tra i due universi di scuola e impresa, dovranno ora essere capaci di interpretare un ruolo centrale in quella che è la rivoluzione copernicana della ricollocazione. «Le nostre filiali – conclude il presidente di Assolavoro - sono pronte a rispondere a tutte le occorrenze». Sempre «nell'ottica di migliorare la competitività sia delle singole aziende, sia del mercato del lavoro».

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