Economia

Meccanici, diritto alla formazione

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Meccanici, diritto alla formazione

Dal 1° gennaio 2017 l’introduzione del diritto soggettivo alla formazione nelle aziende metalmeccaniche potrà diventare realtà: si prevede il coinvolgimento dei lavoratori a tempo indeterminato che nel triennio faranno almeno 24 ore di percorso formativo. In assenza di percorsi aziendali, è previsto per il lavoratore il diritto di partecipare a corsi esterni, con un contributo a carico delle aziende fino a 300 euro. In questo caso l’azienda riconoscerà 2/3 delle 24 ore retribuite (16 ore) mentre 1/3 di ore saranno a carico del lavoratore.

Su questa proposta formalizzata al tavolo del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici da Federmeccanica e Assistal, nell’incontro che si è svolto ieri in Confindustria si è registrata una convergenza con Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm. E convergenza con il sindacato si registra anche sul diritto allo studio, con la conferma del monte ore aziendale triennale per i corsi di alfabetizzazione, scuola dell’obbligo, professionale, superiore secondaria e universitaria, attraverso l’utilizzo del “quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente”. «Abbiamo definito il tema del diritto soggettivo alla formazione e allo studio - spiega il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi - che rappresentano due tasselli importanti della nostra proposta di rinnovamento contrattuale. Bisogna rendere centrale la parte del welfare, in azienda, e marginale quella relativa al contratto nazionale». Positivo il commento del sindacato: «La formazione continua - sostiene Marco Bentivogli (Fim-Cisl) - è un investimento strategico per aggiornare le competenze, in stretto collegamento con l’innovazione tecnologica e organizzativa del lavoro e della produzione. Saranno i lavoratori a beneficiare di questa rivoluzione culturale: sono frequenti le riorganizzazioni e le ristrutturazioni aziendali. Con la formazione come diritto soggettivo il lavoratore avrà strumenti più efficaci per affrontare i cambiamenti».

Con il sindacato restano le distanze sulla questione salariale, che nella proposta presentata il 28 settembre da Federemeccanica-Assistal prevede il riconoscimento a tutti i dipendenti (non più solo a quelli con le retribuzioni più basse) dell’inflazione consuntivata l’anno precedente, secondo un meccanismo di decalage progressivo. Ovvero nel 2017 il 100% dell’inflazione consuntivata relativa al 2016, nel 2018 il 75% del 2017, nel 2019 il 50% dell'inflazione calcolata a consuntivo per il 2018. Niente incrementi nel 2016, poiché secondo le imprese gli scostamenti Ipca del periodo 2013-2015 pari a circa 73 euro hanno coperto il 100% dell’inflazione. I sindacati sono contrari e chiedono il riconoscimento del 100% dell’inflazione, ma per Federmeccanica, come ha ribadito ieri Franchi, «i margini di manovra sono ridottissimi, la nostra posizione rimane quella del 28 settembre, perchè abbiamo raggiunto un equilibrio in cui tutto si tiene».

Nei precedenti incontri era iniziata la stesura dei testi del nuovo Ccnl, partendo dalle norme sulla previdenza complementare(aumento della contribuzione aziendale a favore dei lavoratori iscritti al fondo Cometa dall’1,2% al 2%), l’assistenza sanitaria integrativa (iscritti al Fondo di sanità integrativa Metasalute tutti i lavoratori, compresi quelli con contratto part-time, di apprendistato e con contratto a tempo determinato di almeno 6 mesi; la contribuzione di 156 euro tutta a carico dell’azienda). Altri punti su cui è iniziata la scrittura dei testi sono i congedi parentali, le ferie per i lavoratori migranti; i permessi retribuiti per necessità di cura e assistenza (legge 104).«Sono importanti gli avanzamenti registrati - commenta la Fiom -, si acquisisce per la prima volta per tutti i lavoratori il diritto soggettivo alla formazione, che diventa per le aziende un investimento sulle persone. È necessario che Federmeccanica superi le chiusure e le rigidità sul tema del salario e si raggiunga un’ipotesi condivisa sulle regole e sul diritto al voto per la validazione dei contratti». Rocco Palombella (Uilm) sottolinea che «abbiamo compiuto un nuovo passo sulla strada che ci porta al rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Siamo fermamente convinti che il rinnovo vada realizzato presto e bene».

Nei prossimi incontri saranno approfonditi i testi sull’inquadramento professionale, l’orario, il recepimento del Testo Unico sulla rappresentanza e la democrazia sindacale, le relazioni industriali e la partecipazione, le trasferte, gli appalti, la diffusione secondo livello e il salario. Il tavolo negoziale proseguirà in sede tecnica il 10 e 11 novembre e il 16 novembre parteciperanno le segreterie nazionali per una nuova valutazione.

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