Economia

«Più sviluppo ed equità sociale»

  • Abbonati
  • Accedi
INDUSTRIA

«Più sviluppo ed equità sociale»

«La precondizione dello sviluppo di questo territorio è la costruzione di una classe dirigente capace, in un tempo di cambiamento che va interpretato senza paura, di guidare verso il futuro». Mauro Maccauro, presidente uscente di Confindustria Salerno, dedica il convegno dell’annuale assemblea, al tema «Trasmissione futuro: Le classi dirigenti e la sfida del cambiamento». Incontro, celebrato nella bella cornice del Teatro Verdi di Salerno, a cui hanno partecipato tra gli altri il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

«È giunto il tempo di cimentarsi – dice Maccauro –nella complessa operazione di creare sviluppo, promuovendo equità sociale». In altre parole, per Maccauro, «la nuova borghesia non deve ambire a essere solo classe dirigente, ma deve impegnarsi a essere ceto medio responsabile».

Maccauro lancia un appello che è al tempo stesso politico, etico, culturale. «Bisogna passare dal puro vantaggio di relazioni interpersonali al riconoscimento oggettivo del merito individuale». Solo in questo modo è possibile motivare i giovani.

TASSI DI SVILUPPO IMPRENDITORIALE DELLA PROVINCIA DI SALERNO, DELLA CAMPANIA, DEL SUD E ISOLE E DELL'ITALIA
Anni 2012-2015; valori % (Fonte: Elaborazione Fondazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Infocamere)

L’imprenditore spesso è vittima di una classe dirigente non all’altezza dei suoi compiti, per il leader uscente degli imprenditori salernitani, «non ci sentiamo responsabili dei guasti di questo Paese – dice – ma vittime che fanno i conti con una realtà dura e difficile. Se calcoliamo male un investimento o assumiamo una decisione aziendale errata, il mercato ci punisce. Se falliamo, paghiamo in prima persona. Se “il contesto” al di là dei cancelli delle nostre fabbriche sbaglia, invece, chi paga? I paracadute per la classe dirigente sono sempre infiniti».

Di una nuova classe dirigente parla anche il presidente Boccia. «Siamo di fronte a uno scontro culturale – dice – tra chi era ceto prevalente e pertanto si considera dirigente e chi invece è ceto responsabile e per questo diventa classe dirigente. Ma il ceto dirigente si misura dai risultati. Credo – aggiunge – che debba aprirsi una stagione basata sulla corresponsabilità dentro le fabbriche, nelle relazioni industriali e dentro il Paese. Confindustria resta fuori dai partiti, non dalla politica».

TASSO DI DISOCCUPAZIONE 15 ANNI E PIÙ PER SESSO NELLA PROVINCIA DI SALERNO, IN CAMPANIA, NEL SUD E ISOLE E IN ITALIA
Anni 2005-2015; valori assoluti e differenze % 2005-2015 (Fonte: Elaborazione Fondazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat)

Una visione su cui Maccauro, che tra l’altro ieri ha idealmente consegnato il testimone nelle mani di Andrea Prete designato alla presidenza della territoriale di Salerno all’unanimità, si associa in pieno. «Occorre una rappresentanza di “relazione”, ma anche una rappresentanza di “inclusione” – dice ancora Maccauro – che prenda atto delle difficoltà dello Stato nel garantire lo stesso sistema di welfare cui erano abituati i nostri padri, con la conseguente necessità di sviluppare forme di benessere aziendale come parte integrante delle relazioni industriali». E conclude: «Vincenzo Boccia incarna in modo compiuto la rappresentanza in cui crediamo. Enzo è l’emblema di chi è arrivato ai vertici passando dal lavoro e non dai salotti buoni».

Si discute di industria 4.0 che viene definita una grande opportunità. Si parla di Salerno, città cresciuta economicamente e socialmente. «Salerno accoglie e attrae – dice Boccia – è cresciuta come società del fare insieme, dove pubblico e privato dialogano e investono». E si parla di Mezzogiorno che per gli industriali meridionali e nazionali è una sfida da cogliere, ma è un capitolo di una politica industriale nazionale unica». Si ribadisce il sostegno al si al referendum.

Il quadro complessivo resta drammatico. Ne parla il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. «L’Italia – dice – resta bloccata, immaguinavo uno scatto che non c’è stato. È ferma in una palude burocratica che le impedisce di crescere».

© Riproduzione riservata