Economia

Trattori, domanda in panne

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MECCANICA AGRICOLA

Trattori, domanda in panne

L’industria delle macchine agricole viaggia ancora con il freno a mano tirato: in Italia, in Europa e, salvo qualche paese in controtendenza, anche sui mercati internazionali. E se le vendite, dicono le imprese costruttrici, dopo quasi dieci anni continuano a diminuire è perché l’agricoltura è in crisi. Con sempre meno aziende (-9% in tre anni), ma soprattutto di piccole dimensioni, e produzioni scarsamente remunerative che impediscono di fare economie di scala.

La sintesi impietosa è stata fornita ieri a Bologna da Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma, alla vigilia della 42esima edizione di Eima International, l’esposizione di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio che apre oggi a BolognaFiere (fino al 13 novembre). Le elaborazioni dell'associazione, su dati del ministero dei Trasporti, indicano che nei primi dieci mesi del 2016 le immatricolazioni di trattori, nel complesso, sono calate dell'1,2% rispetto allo stesso periodo 2015, con 15.283 mezzi registrati. Le previsioni per fine anno portano a intravedere un nuovo record negativo, sotto la soglia critica delle 18mila unità, dopo che il 2015 si era chiuso a quota 18.400. Nel 2006, prima della grande crisi, i trattori immatricolati arrivavano a 30mila. Il che significa una perdita del 38% in dieci anni.

In prospettiva, le aziende intravedono buone possibilità di ripresa, grazie all'abolizione dell’Irpef agricola, insieme a sgravi fiscali e decontribuzioni soprattutto per i giovani previsti dalla legge di Bilancio 2017. E poi facendo leva sui fondi Ue dei Programmi di sviluppo rurale, con i quali l’Italia – prima in Europa – ha attivato investimenti ad hoc per 5,4 miliardi fino al 2020 per l'acquisto di nuove macchine agricole.

LE VENDITE DI TRATTORI NELLE REGIONI
Immatricolazioni gennaio/ottobre 2016. Dati in unità e var % rispetto al 2015 (fonte: FederUnacoma)

Ma la sostanza per ora non cambia. Perché il valore della produzione del settore, nel complesso, quest'anno scenderà a poco più di 7 miliardi (-5,7% sul 2015). D’altra parte, se il mercato interno soffre, quello europeo non ride. I dati sulle vendite elaborati da Agrievolution evidenziano per i primi nove mesi una flessione del 6% su base annua, con 160mila trattori. A livello globale (l’Italia esporta circa il 70% della produzione) il mercato è a due velocità: vanno male Cina (-29%, con 400mila trattori), Brasile (-17%), Russia (-19%) e Giappone (-24%); meglio India, Turchia e Stati Uniti, rispettivamente con incrementi del 17% (quest'anno sono previsti 600mila trattori), del 7% e del 3% (200mila i mezzi previsti Oltreoceano). Da tenere d'occhio nuovi paesi emergenti, come Vietnam, Etiopia, Kenya e Cuba. Che in base a un'indagine realizzata da Nomisma tra il 2010 e il 2015 hanno importato trattori con incrementi a tre cifre. Configurando una «nuova geografia dei mercati – ha sottolineato il presidente Goldoni – che vede protagonisti non solo i paesi leader, ma molte nuove realtà; uno scenario che si riflette anche all’Eima, che mai come quest'anno ospita operatori da ogni parte del mondo».

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