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Un innovation hub per la Lombardia

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competitività

Un innovation hub per la Lombardia

(Ansa)
(Ansa)

Andare oltre il semplice utilizzo degli incentivi, per fare del piano Industria 4.0 del Governo un punto di svolta nel rilancio della competitività nazionale. Assolombarda-Confindustria Milano Monza e Brianza traccia la rotta del manifatturiero del futuro, sintetizzando in un “position paper” dedicato al tema un anno di lavoro e di incontri tra le imprese del territorio. L’obiettivo è quello di fare della Lombardia il polo di competenza della manifattura europea, sfruttando le nuove potenzialità offerte dalla digitalizzazione dei processi produttivi.

«Rischiamo la deindustrializzazione precoce - spiega il presidente dell’associazione Gianfelice Rocca - e questo significa che dobbiamo fare di meglio e di più: Industria 4.0 è un’occasione straordinaria ma rappresenta anche l’ultima chiamata».

Opportunità che Assolombarda suggerisce di cogliere impostando un percorso strutturato, chiamando ad uno stesso tavolo di coordinamento (Leadership Council) rappresentanti del sistema imprenditoriale e altri attori pubblici e privati rilevanti in questi ambiti, in modo da indirizzare e allineare gli interventi a favore delle nuove tecnologie elaborando un programma congiunto che faccia anzitutto perno sugli elementi “abilitanti”.

“Rischiamo la deindustrializzazione precoce. Industria 4.0 occasione straordinaria ma è anche l’ultima chiamata”

Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda-Confindustria Milano Monza e Brianza  

Tra questi, i competence center, centri di eccellenza della tecnologia e della conoscenza localizzati presso i migliori poli universitari, e i digital innovation hub, che Assolombarda in primis vuole candidarsi a realizzare. «Vogliamo essere un hub di riferimento per Milano e per la Lombardia - spiega il vicepresidente di Assolombarda e curatore del progetto Andrea Dell’Orto - e a partire dal prossimo anno presenteremo un primo pacchetto di servizi 4.0 che metteremo a disposizione delle imprese. Investire in Industria 4.0 significa competere nel mondo e rendere Milano locomotiva del Paese. Il position paper per noi è un punto di partenza ma siamo già in fase di esecuzione: non si tratta più di un’utopia, abbiamo tracciato una strada e sta a noi percorrerla».

Tra le iniziative avviate, anche una serie di video, per raccontare le best practice già attive sul territorio, diffondendo conoscenza e consapevolezza in relazione a temi come big data, internet delle cose oppure manutenzione predittiva. Concetti in apparenza “lontani, che tuttavia hanno già effetti concreti nelle aziende.

IL CONFRONTO INTERNAZIONALE
Occupazione industrial, anni 2000 – 2014 – Dati in milioni di persone (Fonte: Ilo, Bls, Roland Berger Analysis)

«Noi - spiega alla platea di imprenditori riunita alla Villa Reale di Monza il presidente di Rold Laura Rocchitelli - abbiamo sviluppato un sistema per monitorare e gestire dati dagli impianti di produzione rendendoli disponibili anche su device mobili. Ora, su questa applicazione che usiamo al nostro interno, puntiamo a realizzare una nuova linea di business».

«Il nostro compito - aggiunge il presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla - è quello di diffondere cultura 4.0 arrivando anche alle realtà di minori dimensioni. Uno dei primi obiettivi sarà a inizio 2017 la creazione di un unico innovation hub regionale, un luogo di generazione e diffusione della conoscenza».

Punto di svolta a livello nazionale è il piano varato dal Governo, il cui “bazooka” è rappresentato dall’iperammortamento al 250% per i beni che rientrano nell’area di Industria 4.0. Schema apprezzato dalle imprese, che tuttavia chiedono regole applicative rapide e certe, comitati di valutazione ex-post per gestire i contenziosi con l’Agenzia delle Entrate, crediti d’imposta aggiuntivi per le imprese che oltre ad inserire nuovo “hardware” avviano percorsi di riorganizzazione che richiedono interventi “soft”, come nuove consulenze, servizi o formazione aggiuntiva.

E proprio qui, nelle competenze, c’è un altro dei punti chiave del percorso proposto da Assolombarda, con la necessità di avviare accanto ai nuovi investimenti in macchinari un piano di aggiornamento del know-how, mappando anzitutto i gap esistenti per poi diffondere le skill e le competenze necessarie, azione che l’associazione punta a realizzare attraverso una partnership strategica con la Regione Lombardia.

«I concetti chiavi su cui lavorare – aggiunge Rocca – sono procedure semplici, collaborazione pubblico-privato, politiche di formazione per sviluppare nei giovani competenze adeguate. Ora dobbiamo fare uno sforzo straordinario e assolutamente coeso: qui deve nascere l’Italia della riscossa».

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