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Un euro investito in Fondazione Ant ne genera 1,9 di impatto sociale

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Un euro investito in Fondazione Ant ne genera 1,9 di impatto sociale

Alle imprese far del bene conviene. Uno slogan ribadito ieri a Bologna, numeri alla mano, dalla Fondazione Ant – la più grande realtà no profit in Italia per l’assistenza ai malati di tumore, 4mila persone curate ogni giorno in dieci regioni da 433 professionisti e 2mila volontari – che in occasione dell’ottava edizione del premio Eubiosia ha commissionato uno studio sull’impatto sociale della propria attività. «Per ogni euro investito in Ant si produce un valore sul territorio di 1,9 euro», certifica il ratio SROI-Social return on investment, calcolato da Human Foundation, la Onlus romana che promuove la collaborazione tra imprese, Pa, fondazioni, investitori istituzionali e finanza per generare soluzioni innovative ai problemi sociali .

Solo in provincia di Bologna il valore netto del beneficio sociale creato dalle attività di Ant è pari a 10,6 milioni di euro, a fronte di 5,58 milioni di investimenti arrivati alla Fondazione. Al di là delle possibili obiezioni sui criteri con cui si misura quali-quantitativamente il beneficio generato nei confronti di una persona malata e dei suoi caregiver «è indubbio che il volontariato nella nostra società integra e migliora il ruolo del pubblico, nella sanità e nel sociale, così come in campo ambientale – afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, durante il convegno nella sede Ant per la consegna dei premi Eubiosia 2016 –. Lo vediamo nelle situazioni di emergenza più gravi, quali alluvioni e terremoti. Il volontariato però non è solo la risposta all’emergenza: è impegno continuativo e gratuito a servizio del prossimo».

«Siamo felici di presentare oggi questi risultati ai nostri sostenitori: pensiamo che anche per loro sia di grande soddisfazione vedere in cosa trasformiamo la loro generosità. Questa valutazione è la conferma di un percorso all'insegna della trasparenza e della qualità che ci vede impegnati da anni e che nell’ultimo periodo è stato coronato dalla certificazione dei nostri servizi di assistenza e da un importante protocollo d’intesa siglato con il ministero della Salute per lo sviluppo, la promozione e la formazione sui temi delle cure palliative», commenta Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione Ant, ente che vive per l’82% di erogazioni private, 5 per mille e donazioni, solo per il 18% grazie a fondi pubblici.

«Il modello di Fondazione Ant rappresenta un esempio virtuoso di innovazione orientata all’efficacia e alla generazione di impatto sociale nel settore socio-sanitario e delle cure palliative. Il Social return on investment è la misura trasparente dei costi e benefici sociali per donatori e beneficiari», commenta Giovanna Melandri, presidente di Human Foundation. Ma il no profit offre un contributo crescente anche in termini di innovazione e sviluppo delle aziende for profit, orientandone le scelte verso progetti a maggior ritorno sociale. «La crisi – conferma il direttore di Unindustria Bologna – sta spingendo il diffondersi di nuovi modelli basati sulla sussidiarietà per rispondere a due bisogni primari della collettività: benessere e riduzione dei costi».

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