Guardando attentamente all'interno della nutrita quanto sfaccettata offerta orologiera di Longines è possibile trovare la conferma di un autentico fenomeno di costume che da circa un paio di anni almeno sta letteralmente contagiando non solo gli orientamenti del centro stile del marchio svizzero, quanto l'intero settore delle lancette, assicurandogli preziosa linfa proprio in momenti di mercato complicati. Il vintage in tutte le sue forme, dalla riscoperta dei codici di design a quella di soluzioni tecniche mutuate dal passato più o meno recente, rappresenta infatti il vero trend del momento. Trainante e premiante, ma solo a patto che poggi su basi solide, che solo le manifatture ricche di storia sono in grado di vantare.
Come Longines appunto, manifattura fondata nel 1832 e oggi colonna portante di Swatch Group con un fatturato stimato dagli analisti di Vontobel in 1,26 miliardi di franchi svizzeri nel 2015 (presumibilmente, intorno al 15% di quello del gruppo), ma soprattutto con una produzione annua di circa 1,35 milioni di unità nel segmento upper-end. Credenziali che ne fanno - a giudicare dalle stime - il quinto marchio dell'orologeria svizzera in termini di valore.
Una realtà che della propria tradizione ha sempre fatto un vanto e che proprio a Saint-Imier, laddove è nata, ha rinnovato nel 2012 un museo aperto al pubblico, concepito per raccogliere quasi 185 anni di heritage orologiero. Dal quale, proprio oggi, riprendono vita modelli fortemente ispirati (con la sola concessione riservata a materiali moderni e a movimenti di ultima generazione) agli emblematici pezzi del passato. Segnatempo parte di una grande famiglia, Heritage appunto, che in questo 2016 hanno visto decollare il gradimento e che dal Salone di Basilea a oggi hanno rappresentato il filo conduttore di un marchio che ben si rispecchia nell'eleganza classica di questa tipologia di prodotti.
Come l'originale Railroad, rimando agli Anni 60 e alla tradizione di Longines come fornitore di strumenti deputati a misurare il tempo per le ferrovie di molti Paesi europei e non solo. O il The Longines Heritage 1969, ispirato allo stesso decennio ma dall'impostazione se possibile ancora più raffinata, per via di una cassa di forma 36x36 mm (apparentemente piccola oggi ma perfettamente conforme allo standard delle misure dell'epoca) abbinata a un quadrante argenté con indici e lancette color oro rosa. Senza dimenticare le referenze Heritage 1918 e The Longines Military Heritage, omaggio allo spirito pionieristico di avventurieri e mezzi meccanici che hanno scritto importanti pagine di storia all'inizio del XX secolo.
Per estetica originale e fascino d'antan spicca poi il modello The Longines Avigation Watch Type A-7 1935, ultimo lancio in ordine di tempo del brand della clessidra alata. Un cronografo automatico monopulsante con quadrante bianco laccato, numeri color miele e lancette azzurrate. Ma soprattutto con cassa da 41 mm in acciaio e quadrante sfalsati di 40°, soluzione pensata un tempo per consentire agli aviatori la lettura dell'ora senza staccare le mani dai comandi indossando l'orologio all'interno del polso, e oggi, elemento di unicità e distinzione.
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