Le previsioni per la chiusura 2016 portano l'asticella del fatturato del gruppo Morellato a toccare quota 176 milioni di euro di ricavi, con un margine operativo lordo (Mol o Ebitda che dir si voglia, cioè la redditività della gestione operativa) a 29 milioni di euro. Un risultato che testimonia la bontà del lavoro fin qui svolto e che arriva dopo un 2015 nel quale il più importante gruppo di gioielleria e orologeria in Europa a capitale totalmente italiano aveva fatto registrare un giro d'affari di 162 milioni di euro, con un Ebitda di 22 milioni di euro.
«I mercati di riferimento - racconta Massimo Carraro, proprietario, presidente e Ceo del gruppo - sono l'Europa con Francia, Spagna e Italia in grande evidenza, cui si aggiunge l'Asia, area nella quale le performance migliori arrivano da Indonesia, India, Singapore, Filippine e Giappone». Una crescita che è sostenuta anche da una serie di scelte strategiche, a iniziare da un ampliamento dell'offerta in portafoglio. Ai marchi di proprietà o distribuiti in licenza già presenti, tra i quali spiccano i nomi di Morellato, Sector No Limits, Philip Watch, Maserati, Just Cavalli, Trussardi Ice Watch, Timberland si sono aggiunte nel corso del 2016 le proposte legate a Lucien Rochat e Furla, quest'ultima con una nuova collezione di segnatempo da donna.
Proprio l'attenzione verso l'universo femminile rappresenta un passaggio centrale nei piani di sviluppo di Morellato, anche per quei marchi apparentemente con una chiara vocazione sportiva come per esempio Sector No Limits. «Lo sport è inteso oggi sempre di più come uno stile di vita e come tale non ci sono distinzioni tra uomo e donna», racconta Carraro. Un territorio nel quale l'orologio sportivo avrà sempre di più un ruolo centrale. «In questo scenario, la tecnologia occuperà un posto di rilievo, fornendo tutta una serie d'informazioni all'utente», aggiunge il Ceo.
Da questo concetto nasce la versione Smart della collezione 850 di Sector No Limits appena presentata sul mercato. Attenzione però a chiamarlo smartwatch. Nella realtà, si tratta di un vero e proprio orologio analogico, in grado di dialogare sia con il sistema IOS sia con Android, che ospita un display sul quale sono visualizzati i dati relativi alle calorie bruciate, ai chilometri percorsi, alle ore di sonno fino alle notifiche dei messaggi ricevuti, le e-mail e le chiamate perse. Il tutto presentato con un look che attinge alla tradizione, alla storia, al design e all'identità del brand Sector No Limits. «La tecnologia rappresenta oggi una grande opportunità per il settore, perché riconnette il consumatore moderno all'orologeria», prosegue Carraro. Secondo gli addetti ai lavori, in termini di volumi, la vera partita si giocherà da una parte sulla sponda dei segnatempo sportivi e dall'altra sulla definitiva affermazione degli smartwatch . «Con Sector No Limits - conclude Carraro -rappresentiamo quel ponte ideale che unisce questi due mondi».
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