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Si sblocca dopo quasi dieci anni l’ampliamento di Marcianise

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Si sblocca dopo quasi dieci anni l’ampliamento di Marcianise

Interporto di Marcianise (Olycom)
Interporto di Marcianise (Olycom)

Dopo quasi un decennio di impasse, si sblocca la procedura per autorizzare l’Interporto Sud Europa a espandersi sul territorio di Marcianise, in provincia di Caserta. Il Comune, dopo tre scioglimenti per mafia, oggi è guidato dal sindaco Antonello Velardi, che ha riaperto il dossier e siglato un accordo transattivo con la Ise, Interporto Sud Europa, la Spa che gestisce lo scalo intermodale.

«Sblocchiamo – ha detto Velardi – investimenti per 25 milioni da realizzare in dieci anni, con zero euro di tengenti». E ha aggiunto: «Nella terra dei fuochi, nella terra di Gomorra, esiste una delle infrastrutture più importanti della Regione: finora un’incompiuta, che oggi ha la possibilità di riscattarsi». E da parte sua il presidente di Ise, Salvatore De Biasio: «Puntiamo a realizzare un’eccellenza, nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza, e a promuovere sviluppo e occupazione».

Una lunga storia. A cavallo tra i comuni casertani di Marcianise e Maddaloni, la famiglia Barletta, impegnata nel settore immobiliare e proprietaria di un’ampia superficie, in un’area strategica perchè crocevia di numerose infrastrutture di comunicazione, dà il via al progetto di un grande Interporto. Si prevede che debba estendersi in totale su 4 milioni di metri quadrati. Ma mentre la parte relativa al comune di Maddaloni va avanti, il progetto in territorio di Marcianise resta bloccato in un’eterna vertenza, con grave pregiudizio dell’intero intervento.

Oggi l’Ise (97% gruppo Barletta e per la rimanente quota di imprenditori privati, dei comuni di Maddaloni e Marcianise) è dotato di dogana, undici fasci di binari, e anche di un Istituto Superiore per la Mobilità e la Logistica. Il suo asso nella manica è rappresentato dalla gestione, attraverso l’acquisizione della Ferport, del collegamento tra il porto di Napoli e l’Interporto. Una linea ancora molto sottoutilizzata, a quanto pare, per forti resistenze all’interno del porto. Inoltre, vi sono insediate 40 imprese di grandi dimensioni che operano su 50 lotti ,dando lavoro a 500 persone. All’interno è localizzato anche il Centro commerciale Campania che oggi conta 1500 addetti.

Ma è poca cosa rispetto all’intero progetto. Con il via libera di Marcianise potranno partire i lavori del nuovo casello autostradale sull’A30 Caserta Salerno, potranno essere realizzati nuovi capannoni e piazzali, saranno raddoppiati e allungati i fasci di binari. L’infrastruttura dovrà svolgere l’importante funzione di retroporto di Salernoe di Napoli, entrambi inglobati nel centro urbano e con prospettive di crescita. Si attendono imprese che vogliano investire e localizzarsi.

Parla di una “Piattaforma logistica del Sud Europa” il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e si impegna in questa direzione.

«È il momento – ha spiegato il governatore – di trasformare in fatti concreti la retorica sulla piattaforma logistica rivolta al Mediterraneo. Il contesto è favorevole. L’impegno di governo e Regione c’è. È necessario partire da un progetto integrato con l’Interporto Campano e strutture minori, senza creare contrapposizioni inutili».

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