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Dossier Smartwatch, tutte le novità

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    Dossier | N. 35 articoliRapporto orologi

    Smartwatch, tutte le novità

    Smartwatch & Wearable, un mercato in picchiata dove vince realmente a mani basse solo Garmin, l’unico produttore con una focalizzazione precisa, una killer application solida (il fitness) e una forte brand awarness nel mondo sport. Per gli altri, eccenzion fatta per Samsung che cresce del 9%, il terzo trimestre del 2016 si è rivelato una Waterloo. I dati di Idc parlano chiaro: Apple, rispetto allo stesso periodo 2015 vede calare le vendite del Watch del 71,6%, Lenovo (Motorola) lascia sul terreno il 73,3% e Pebble il 54,1%. In totale le vendite (2,7 milioni di pezzi) si sono più che dimezzate (-51,6%). Garmin invece registra un incremento da primato: +324,2% e conquista con 600mila pezzi una quota di mercato pari al 20,5 per cento. Interessante Fitbit, che non rientra nella categoria smartwatch di Idc ma che secondo gli analisti di Vontobel nel 2015 era al quinto posto per fatturato nel mercato mondiale totale orologi, smartwatch e wearable (con 1,8 miliardi di franchi svizzeri di fatturato stimato).

    Insomma, una debacle dell’intero settore che ha una serie di motivazioni: gli smartwatch costano troppo e servono a poco. Sono un accessorio hi-tech non indispensabile e quasi privo di un reale motivo di acquisto e di sostituzione e finora hanno sofferto di alcuni limiti: display spesso privo di always-on, batteria che dura poco e problemi di compatibilità. Se a questo aggiungiamo un prezzo (per un modello decente servono 250 euro almeno) che mediamente è analogo a quello di uno smartphone di fascia media allora si capisce che i produttori, soprattutto se vogliono conquistare i giovani, cosiddetti millennial, devo cambiare strategia. Altrimenti gli smartwach resteranno al polso di pochi e per poco tempo. Nonostante ciò, il mercato è vitale quanto a offerta e in realtà il settore smartwatch sta confluendo osmoticamente in quello degli orologi sportivi. E viceversa.

    Apple, forte del suo brand e di un pubblico di fedelissimi, con il 41,3% di market share e 1,1 milioni di orologi “intelligenti” venduti (secondo Idc) nel terzo trimestre (il doppio del concorrente più vicino, cioè Garmin) resta il leader del mercato ma sconta il fatto che il modello nuovo, il Watch 2, ha iniziato a essere commercializzato solo nelle utime due settimane del trimestre. La “seconda serie” esibisce nuove funzionalità come il Gps integrato, l’impermeabilità e un globale upgrade hardware e software,mentre lo stile rimane di fatto uguale a se stesso.

    I concorrenti, Samsung in testa, hanno puntato sui display tondi che “fanno” più orologio vero, meccanico e non digitale, mentre il Watch di Cupertino resta rettangolare e forse offre ora meno appeal, nonostante la sterminate possibilità di personalizzazione grazie alle moltiplici combinazione casse/cinturini. Solo Apple offre questo, insieme a un ecosistema di App davvero mirabile. Al contrario, la rivale Samsung, a 400mila pezzi e al 14,4% di quota di mercato, con la scelta del display rotondo e dell’interfaccia con lunetta rotante (fatta con i Gear S2 lanciati lo scorso anno) sembra aver fatto centro (pur con i limiti della piattaforma Tizen) e in questi giorni si avvia a commercializzare i nuovi Gear S3, proposti in due modelli: Classic e Frontier. Il design è curato dal noto designer svizzero Yvan Arpa. I Gear S3 hanno un display circolare da 1,3 pollici, con 46 millimetri di diametro, e offrono connessioni wi-fi e Bluetooth per gestire le chiamate telefoniche direttamente grazie all'integrazione di uno speaker e di un microfono. Ritorna così un’opzione eliminata con gli S2. Inoltre Gear S3 offrirà a partire dal prossimo anno la sim “virtuale” (eSim) che renderà il device ancora più indipendente dalla smartphone per approcciare anche il mercato degli orologi nel suo insieme. Il prezzo? Circa 430 euro. Tra le feature importanti spiccano il display always-on e l’impermeabilità IP 69.

    Una Garmin in grande spolvero entra invece nel mercato degli smartwatch veri e propri ma senza abdicare alla sua vocazione fitness-centrica, con la serie Fenix Chronos. Raffinato design, materiali preziosi e alta tecnologia sono i cavalli di battaglia dei tre modelli a listino che sono in grado di agganciare sia il segnale Gps sia quello Glonass. Il modello più costoso è il Fenix Chronos Titanium con cassa e cinturino in titanio, proposto a 1.300 euro. Fenix Chronos Steel Stainless con cassa e cinturino in acciaio è in vendita a 1.100 euro, mentre il più economico Fenix Chronos Steel & Leather, con cassa in acciaio e cinturino in pelle, lo si può acquistare a mille euro.

    Funzionalità classiche e design moderno è quanto offre il Fossil Q Founder, uno smartwatch con touchscreen con cassa in acciaio e cinturino in pelle che costa 229 euro. Il primo smartwatch di Casio (meglio tardi che mai), con display Lcd dual-layer da 1,32 pollici con risoluzione 320x300 pixel, si chiama WSD-F10. È resistente alle cadute, alla polvere e all'acqua fino a 50 metri di profondità. Il prezzo si aggira intorno ai 700 euro. Anche LG, con il modello Watch Urbane 2nd Edition, con Android Wear offre una connessione 4G. La dimensione del display P-Oled è da 1,38 pollici con risoluzione di 480×480 pixel. Anche Sony rinnova la sua offerta con il suo nuovo Watch 3 SWR50 con display da 1,6 pollici: è impermeabile (IP68) e si ricarica con una microUsb.

    Per chi desidera un prodotto che si ispiri agli orologi analogici di classe, ecco il Watch di Huawei, che permette di cambiare i cinturini in base alle proprie preferenze estetiche. Il sistema operativo è Android Wear e i prezzi partono da 400 euro per la versione Classic Leather, con cinturino in pelle, passando ai 450 euro per la versione Classic Mesh ed Active, per arrivare ai 700 euro per la versione Elite.

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